VOLPIANO - Nubi all’orizzonte sul futuro lavorativo di una settantina di dipendenti della ex Karcher di Volpiano. Negli ultimi anni, l’azienda è balzata più volte agli onori della cronaca a causa di alcune crisi, passaggi di proprietà e cambi di nome: da Cov a Manifattura Volpiano e da MV a Arihent, produttore di macchine per la pulizia professionale. Oggi i lavoratori rimasti in forza alla ditta di Volpiano si trovano in «solidarietà». Si teme la delocalizzazione. 

L’azienda, avevano sottolineato le maestranze sindacali a dicembre 2022 quando è stato firmato l’accordo per il contratto di solidarietà per gli allora 88 lavoratori, è in un momento «delicato della propria storia industriale». Si parla insistentemente di un cambio dell’attività che in futuro dovrebbero essere prioritariamente svolte in favore dei motori elettrici assiali, in sostituzione delle storiche attività di assemblaggio per Karcher. 

Una fase di transizione che dovrebbe durare 12 mesi ma che lascia con tanti dubbi gli operai e i sindacati stessi. C’è chi teme il trasferimento del core business in Romania, dove la Karcher sarebbe già operativa. In pochi anni si è passati da 140 operai all’attuale settantina. I sindacati monitorano con attenzione la delicata situazione.