VOLPIANO - Si è chiuso oggi a Torino il processo d'appello sulle infiltrazioni della 'ndrangheta in Canavese. Processo che ha preso il via nell'ambito dell'inchiesta Platinum che ha portato alla luce l'esistenza di una locale di 'ndrangheta operativa nella zona di Volpiano. Le indagini hanno scoperto una serie di canali di narcotraffico e il riciclaggio dei proventi in attività commerciali e di ristorazione. In Corte d'Appello si è così concluso il il procedimento discusso con il rito abbreviato.
Sedici le condanne che sono state confermate dai giudici; solo un imputato ha incassato l’assoluzione «perché il fatto non sussiste». In un solo caso la pena è stata aumentata rispetto al primo grado. Gli imputati erano finiti in manette in una maxi operazione del maggio 2021 alla quale erano seguiti sequestri di denaro ed esercizi pubblici. Le accuse, a vario titolo, erano di associazione mafiosa, traffico di droga e riciclaggio.
Il meccanismo con cui le cosche agivano era quello dei prestanome, attraverso società apparentemente lecite, messe in piedi con i soldi derivanti da traffici illeciti. Tra queste attività c'erano, ad esempio, alcune strutture alberghiere e del settore della ristorazione del torinese e del Canavese. Con l'operazione Platinum la Direzione investigativa antimafia di Torino ha inferto un altro duro colpo alla ’ndrangheta ed alle sue profonde ramificazioni in territorio canavesano, da Chivasso e Volpiano.