VOLPIANO - Si è chiuso al tribunale di Ivrea il primo grado del processo «Platinum-Dia», sulle ramificazioni della 'ndrangheta in Canavese e, in particolare, a Volpiano e Chivasso. L'imprenditore Mario Vazzana è stato condannato a 6 anni e 11 mesi; il fratello Giuseppe a 6 anni e 8 mesi. Entrambi sono finiti a processo per associazione mafiosa.
Giuseppe Vazzana dovrà anche versare 5000 euro di provvisionale e il pagamento delle spese a favore del Comune di Chivasso (che si è costituito parte civile). I fratelli dovranno pagare per lo stesso motivo ben 10 mila euro a testa al Comune di Volpiano. Al boss Antonio Agresta il collegio ha inflitto una condanna a dieci mesi, in continuazione con altri reati per cui aveva già ricevuto una pena di 10 anni.
Caduta l'accusa di associazione mafiosa solo per Domenico Aspromonte, condannato a sei mesi per una bancarotta. Per Domenico Spagnolo, invece, l'accusa di estorsione è stata derubricata in «esercizio arbitrario delle proprie ragioni» ed è stata quindi dichiarata improcedibile.
Condannato ad un anno, infine, con sospensione condizionale della pena, anche l'agente della polizia locale di Volpiano, finito a processo per abuso d'ufficio e accesso abusivo a sistemi informatici: avrebbe tolto delle multe indirizzate a Giuseppe Vazzana. Il Comune di Volpiano, in quanto parte civile, riceverà 8 mila euro.