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VOLPIANO - Salta il restyling della piscina di proprietà della parrocchia, situata in via Trento, e finisce nel cassetto (per ora) anche il sogno dell’ampliamento dell’oratorio di Volpiano. E’ una vera e propria doccia ghiacciata quella che ha investito la comunità locale dei fedeli. A dare notizia dei mancati interventi, in occasione dell’apertura dell’anno pastorale, è stato lo stesso parroco, don Marco Ghiazza.

Il sacerdote ha spiegato pubblicamente la delicata situazione. Per dipanare l’intricata matassa bisogna spostare le lancette del tempo indietro fino all’ottobre del 2021, quando l’allora parroco volpianese, don Bertero, lascia il suo incarico a Volpiano annunciando l’arrivo di «due doni»: la ristrutturazione della piscina (chiusa dal 2018) con l’intento di dar vita, nell'area di via Trento, ad un vero e proprio polo sportivo e l'ampliamento dell'oratorio. Per centrare il primo obiettivo si sarebbe potuto contare su una donazione della Fondazione Mossetto, che allora versò sul conto della parrocchia ben 200mila euro. 

Due progetti che tuttavia don Marco Ghiazza non può concretizzare, perché al suo ingresso alla guida della parrocchia si trova in «cassaforte» poco più di 50 mila euro. Come spiegato dal prete i restanti 150 mila euro mancanti sono stati utilizzati in precedenza per far fronte ad altre operazioni, come pagare il rifacimento dei tetti della chiesa parrocchiale, per estinguere prestiti precedenti con privati e circa 60mila euro in spese legali. 

Il problema diventa serio, quando la Fondazione Mossetto, che aveva devoluto 200 mila euro per la piscina, ne chiede la restituzione in assenza del via ai lavori. Alla fine, in accordo con la Curia di Torino, don Marco è dovuto correre ai ripari. Ha ottenuto un prestito bancario e a breve restituirà i 200 mila euro alla Fondazione. Ovviamente, a questo punto, con la spada di Damocle di un mutuo decennale a cui far fronte, la piscina non sarà ristrutturata e l’oratorio non sarà ampliato.