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BOLLENGO - Il Festival Musicale Rosario Scalero concluderà la sua seconda edizione con un evento significativo in occasione del Giorno della Memoria. Sabato 25 gennaio, alle ore 20.30, presso la Sala Nuova Torre di Bollengo, si terrà il concerto «Il violino di Auschwitz», eseguito dal Trio d’Archi Etèsio.

Rosario Scalero (1870-1954), a cui il festival è dedicato, fu un violinista, compositore e insegnante italiano. Nato a Moncalieri in una famiglia fedele ai Savoia, fin da piccolo coltivò la passione per la musica. Studiò con maestri come Camillo Sivori e César Thomson, perfezionandosi successivamente a Londra e poi Vienna con Eusebius Mandyczewski. Dopo una carriera concertistica in Europa, si trasferì negli Stati Uniti, dove insegnò composizione al Mannes School of Music di New York e al Curtis Institute of Music di Philadelphia. Fondò a Roma la ‘’Società del Quartetto’’ che organizzava concerti nelle più prestigiose sale della città. Tra i suoi allievi più celebri si annoverano Samuel Barber, Nino Rota e Gian Carlo Menotti. Scalero tornò in Italia nel 1946, stabilendosi a Montestrutto, dove visse fino alla sua morte.

Il Trio d’Archi Etesio, formato nel 2023 da Laura Riccardi (violino), Chiara Rizzo (viola) e Fabio Mureddu (violoncello), si dedica a riscoprire composizioni di autori meno noti dell’Otto-Novecento. Per questa occasione, il programma include opere di tre compositori di origine ebraica le cui vite e carriere furono tragicamente segnate dalle persecuzioni nazifasciste. Si presta essere una suggestiva occasione per ridare voce a coloro cui era stata sottratta, dimostrando come l’arte e la bellezza siano capaci di resistere a nemici come il tempo, la morte e il sopruso.

Il primo compositore in programma è Leone Sinigaglia, nato a Cavoretto, Piemonte. Amico e compagno di studi di Rosario Scalero. Sinigaglia condivise con lui esperienze formative a Torino e Vienna. Nonostante una carriera di successo, le leggi razziali fasciste lo colpirono duramente, portandolo alla morte nel 1944 durante un arresto da parte dei soldati tedeschi. Segue Hans Krása, compositore cecoslovacco noto per l’opera per bambini “Brundibár”, rappresentata numerose volte nel campo di concentramento di Theresienstadt. Nonostante l’apparente tolleranza mostrata durante una visita della Croce Rossa Internazionale, Krása e molti dei giovani interpreti furono deportati e uccisi ad Auschwitz nel 1944. Durante il concerto, il Trio Etèsio eseguirà “Tanec”, una delle composizioni di Krása scritte durante la prigionia. Il terzo compositore è Mario Castelnuovo-Tedesco, nato a Firenze in una famiglia ebrea. Grazie all’intervento di Arturo Toscanini, nel 1939 riuscì a emigrare negli Stati Uniti, sfuggendo alle leggi razziali italiane. A Hollywood, divenne un prolifico compositore di colonne sonore e insegnante di futuri grandi nomi della musica per film. Il Trio eseguirà il suo “Trio per archi in re minore”, testimonianza del suo talento e della sua eredità musicale.

«Non poteva esserci conclusione più adatta per il Festival Musicale Rosario Scalero», spiega l’ideatrice e direttrice Chiara Marola. «L’appuntamento di sabato 25 gennaio testimonia infatti alcuni dei valori fondanti del Festival: l’esaltazione del talento in tutte le sue sfumature, l’attenzione particolare dedicata al violino e agli strumenti ad arco, e la volontà di unire all’ascolto della musica la trasmissione di un messaggio educativo, culturale e civile».