BORGOFRANCO D’IVREA - Il mondo dell’arte piange la scomparsa di uno dei fondatori della corrente Arte Povera. Lutto in Canavese per la morte di Giovanni Anselmo, nato a Borgofranco d’Ivrea il 5 agosto 1934. Lo stimato 89enne è mancato a Torino lunedì 18 dicembre 2023.
Dopo aver compiuto studi classici, Anselmo si forma come pittore da autodidatta. Esordisce nel 1967 all'interno di una mostra collettiva alla Galleria Sperone di Torino con due opere polimateriche senza titolo. Partecipa, a partire dall'anno successivo, alle mostre del gruppo Arte povera, guidato dal critico Germano Celant, insieme a Michelangelo Pistoletto, Piero Gilardi, Gilberto Zorio. Nel 1968 tiene la sua prima esposizione personale alla Galleria Sperone e contemporaneamente inizia a presentare alcuni suoi lavori in occasione di eventi internazionali, come la storica mostra di Berna When Attitudes Become Form curata da Harald Szeemann nel 1969. Anselmo prende parte alla Biennale di Venezia nel 1978, nel 1980 e nel 1990 anno in cui vince il Leone d'oro per la pittura.
«I miei lavori – spiegava l’artista - sono veramente la fisicizzazione della forza di un'azione, dell'energia di una situazione o di un evento». Da Torsione, del 1968 (un panno di fustagno è mantenuto attorcigliato da una barra di ferro, il cui movimento è impedito dalla presenza della parete) in avanti le opere di Anselmo sono installazioni di materiali diversi, spesso opposti, in rapporto di equilibrio e di tensione. L'artista progetta inoltre molti cicli tematici, come la serie Particolare, di impronta concettuale, costituita da diapositive con la parola stessa proiettata negli spazi espositivi.
Anselmo crea anche alcuni libri d'artista. Nel 1970 partecipa al progetto Identifications, serie di video nei quali Gerry Schum documenta il lavoro di alcuni tra i più importanti artisti del tempo. Nel 2019 è stato insignito del prestigioso premio Presidente della Repubblica dell’Accademia Nazionale di San Luca. Nel 2022 un’ampia mostra alla Galleria Tucci Russo di Torino ha dato l’occasione di riscoprire la sorprendente attualità della sua ricerca.