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CASTELLAMONTE - Brenno Pesci ha sempre partecipato alla mostra della ceramica di Castellamonte, già dalla prima edizione, come studente poi, dopo la parentesi di leva obbligatoria, come artista indipendente.  Anche in questa 63ma edizione presenta le sue opere realizzate con l'argilla locale.

Nella rotonda Antonelliana è esposta una composizione ispirata al mondo favolistico cinese che ha per titolo: «Drago verde difensore del tempio celeste». In un paesaggio fiorito vi è un drago verde che protegge un tempio situato sulla sommità di un ipotetico monte, fra le nuvole e inaccessibile. Solo il drago verde potrà farvi salire. Brenno Pesci è altresì presente anche in altri due punti mostra, Centro Ceramico Fornace Pagliero e Galleria civico 10 in via Educ.

«Possiamo dire che in entrambi i siti, l'artista presenta una selezione di opere che hanno uno spazialità temporale che va dal 1987 al 2024. Presso la fornace Pagliero presenta “Plurale femminile” mentre in via Educ “Plurale maschile”. Queste due mostre sono separate tra loro solo per questioni di spazio ma potrebbero benissimo essere concentrate in un solo luogo. In totale sono circa 50 opere. L'artista spera, in un prossimo futuro, di poterle riunire in un unico ambito aggiungendovi altri lavori inediti – spiegano da Castellamonte - Le opere di Brenno si caratterizzano principalmente per il dismorfismo latente o manifesto, la forte matericità e la pigmentazione che tende a far diventare altro il medium ceramico accostandolo, con ottimi risultati, sempre più, a materiali quali ad esempio ferro o bronzo dando massima dignità all'umile argilla. Operazione, questa, che ottiene attraverso una lunga sperimentazione dei materiali ceramici e con la sola monocottura a 980/1000 gradi».