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CASTELLAMONTE - L’illustrazione incontra la ceramica. Fervono a Castellamonte gli ultimi preparativi per la 63esima Mostra della Ceramica curata da Beppe Bertero e in programma in città dal 24 agosto al 15 settembre 2024.

Nel contesto dell’attesa kermesse, spicca «Carta cristallina» collettiva a cura di Elisa Talentino. L’appuntamento con la rassegna è a palazzo Botton, dove saranno esposte le opere di 22 artisti. «La mostra Carta Cristallina nasce dal desiderio di riunire in un contesto espositivo storico due ambiti creativi a cui sono profondamente legata: l’illustrazione e la ceramica – spiega Elisa Talentino - La ceramica è stata il primo strumento con cui mi sono affacciata alla sperimentazione artistica, proprio qui a Castellamonte, attraverso lo sguardo di insegnanti come Sandra Baruzzi e Guglielmo Marthin, che hanno gettato le basi per i miei studi futuri. L’illustrazione è una passione di lunga data, che negli anni è diventata la mia professione, in ambito editoriale e commerciale. Da tempo mi affascinava l’idea di un connubio tra queste due forme d’espressione, entrambe tradizionalmente accomunate dal binomio arte-mestiere; le due discipline hanno infatti spesso lottato per il riconoscimento del proprio status artistico. L’illustrazione, che negli ultimi anni è oggetto di un rinnovato interesse, è stata a lungo incasellata nella categoria delle discipline artistiche cosiddette “di servizio”. La ceramica invece ha spesso subìto il peso del funzionalismo richiesto agli oggetti di uso quotidiano. Fortunatamente questa categorizzazione non è più così netta e ceramica e illustrazione si sono riprese ampiamente i propri spazi. Le ceramiche realizzate da chi proviene da altri campi artistici possiedono spesso una bellezza istintiva, archetipica, scevra nel bene e nel male dal condizionamento che le sovrastrutture tecniche della terra impongono. Hanno quella poesia della spontaneità che si ritrova per esempio in alcuni manifesti del maggio francese: in quel contesto gli artisti, servendosi della fantasia e di mezzi molto più semplici e modesti rispetto a quelli degli stampatori professionisti, crearono opere iconiche di una sintesi grafica straordinaria. Questa mostra vuole quindi sancire l’unione spirituale tra due discipline attraverso lo sguardo di una nuova generazione di artisti che annoverano la ceramica tra i propri mezzi espressivi, che ci dimostrano ancora una volta che la ceramica è un mezzo intramontabile, che sa rinnovarsi continuamente e che può conferire forza alla narrazione per immagini».

«Tra i partecipanti spiccano nomi di artisti e illustratori di rilievo, che collaborano con le principali case editrici italiane o per riviste e quotidiani internazionali come The New Yorker o The New York Times: Mar Hernadez, Sarah Mazzetti, Anna Resmini, Alberto Fiocco e Elena Xausa, artista eclettica dal segno essenziale scomparsa prematuramente che vogliamo ricordare in questa mostra – racconta Elisa Talentino - Tra gli ospiti internazionali appare la galiziana Nuria Figueiredo, con la sua ode alla natura, alla simbologia e al mistero, le portoghesi Mariana Santos, Constança Duarte e Francisca Freitas, con il loro sguardo fresco e ironico, il collettivo spagnolo Boira Ceramics, la venezuelana Cristina Sitja Rubio, autrice di svariati albi illustrati pubblicati in più paesi e la boliviana Tami Izko, che ha preso parte a fiere internazionali come Artissima o la Biennale di Istanbul e che qui presenta con l’artista multidisciplinare Caterina Gabelli un progetto dal design organico e texture vibranti. In mostra ritroviamo poi il lavoro di Alice Visentin, artista castellamontese che recupera ed eleva lo spirito dei cantastorie di un tempo, esplorando il tema dei riti contadini delle valli canavesane e che figura oggi tra gli artisti della Collezione permanente del Castello di Rivoli Museo d'Arte Contemporanea. Il tema delle origini e delle memorie spensierate di infanzia è evocato nelle opere di Marta Jorio, Giulia Tudori e Luca Bretani, a fianco allo sguardo evocativo e lirico delle sculture di Giulia Maria Belli, Giulia Milos, Clara Holt e Chiara Zoppei, narratrici di miti, leggende e metamorfosi. Leggerezza, ironia e introspezione sono invece al centro della poetica di Martina Vanda e Valeria Montemagni, artiste che coniugano con freschezza la semplicità e profondità del quotidiano. Con Marta Vino si allarga maggiormente lo sguardo perché, pur non essendo un’illustratrice di professione, vanta una spiccata dote di sintesi, una capacità di ricondurre all’essenza tipica di chi trasforma storie in immagini, restituendo opere pregne di mito e simbologia».