CASTELLAMONTE - Sono trascorsi 100 anni dall’inaugurazione della Casa della Musica di Castellamonte. L’audace idea di costruire la sede nacque nel 1922 durante i festeggiamenti dei cento anni di fondazione. Venne costituito un comitato e il Comune mise a disposizione il terreno, la famiglia Romana metà dei fondi necessari, tutto il resto venne donato in denaro, mano d’opera e materiali grazie a una sottoscrizione di musici e concittadini. Nel 1925 la solenne inaugurazione di un edificio che conserva ancora oggi tutto il suo fascino e prestigio.
Sullo storico libro dei verbali si leggono bellissime pagine che raccontano nei dettagli le emozioni vissute in quei giorni di festa. La memoria e le lancette dell'orologio corrono indietro nel tempo fino al 4 novembre 1925: «Inaugurazione della Casa – Scuola Musica “Francesco Romana”. "Il loro sogno, come al tocco di una magica bacchetta, era fatto realtà e realtà superiore a ogni più ottimistica aspettativa”. L’arciprete don Bronzini benedisse l’edificio progettato dal perito Giovanni Poletto alla presenza del Cavalier Mario Romana, del Conte Pinchia, dell’on. Olivetti, del giudice Otello, dei Commendatori Perolin e dell’eroico garibaldino Bertola, del Cavalier Ufficiale Viola, del Cavalier Gentile, dei rappresentanti di 12 società bandistiche consorelle. Vermuth d’onore nella serena e luminosa villa del presidente Ludovico Mattioda. Al pranzo più di 300 musici presenti. Le danze si protrassero animatissime fino a tarda ora della notte. Si racconta che i lavori proseguirono febbrili fino al giorno stesso dell’inaugurazione e il portoncino d’ingresso venne posizionato mentre i primi ospiti già stavano arrivando in sede. Per l’occasione il maestro Pierino Guglielmino compose la marcia “A la Maison”. Per lungo tempo sui giornali del territorio rieccheggiò il ritornello “Quel che parve sogno un dì … finalmente si compì”».
Il battesimo artistico della Casa della musica è di poco dopo: 8 novembre 1925: «Concerto della soprano Susanna Carrera, dell’arpista Nydia Trevisan, dei violinisti Eugenio Ballarini e Piero Mandelli e del pianista Luigi Gallino. Per l’occasione è utilizzato un pianoforte gran coda “Rud Iback Sohn” portato dalla ditta Felice Chiappo che custodisce ancora oggi le firme autografe di Giacomo Puccini, Mecio Horszowski e Luigi Gallino - racconta Giacomo Spiller presidente della banda musicale castellamontese - I nipoti dell’arpista nel 2021 hanno donato all’ente il prezioso manifesto originale del concerto e tutti i ritagli dei giornali che raccontavano di questo memorabile evento». L’edificio è oggi al suo massimo splendore e nel 2010 e 2012 è stato oggetto di un importante restauro con l’ottenimento del riconoscimento del vincolo paesaggistico da parte della Soprintendenza, con l’inserimento nel percorso delle principali ville liberty piemontesi. Al suo interno esiste una preziosa biblioteca storica musicale, una sala insonorizzata, numerose aule studio, un salone per i concerti classici ed un salone moderno attrezzato, intitolato a Michele Romana.
«L’utilizzo è massimizzato e i corsi di musica, con dieci insegnanti attivi, sono al completo. Nella sede ogni settimana provano la banda maggiore diretta da Dino Domatti, la Junior Band AC e la Strange Band AFC dirette da Emanuele Fontan e nella saletta numerosi gruppi musicali. Sono presenti una scuola di ballo, una di danza classica e moderna, una di yoga e al mattino vengono ospitati gli anziani del progetto Palestre della Memoria - concludono dalla Casa della musica - Oggi è grande la riconoscenza per chi cento anni fa ha avuto l’intuizione e la capacità di realizzare una sede così importante, ma con la ferma coscienza e il consapevole orgoglio che tali e tanti sforzi hanno portato frutto, rendendo oggi l’associazione Filarmonica Castellamonte – Scuola di Musica “Francesco Romana” APS una tra le più prestigiose e ammirate realtà musicali a livello nazionale, indiscusso vanto per Castellamonte e per tutto il Canavese».








