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CASTELLAMONTE - Il Cantiere delle Arti di Castellamonte ha celebrato la festa diffusa della ceramica italiana con l’inaugurazione della mostra «Ceramiche sonore ed altro». Protagoniste le opere di Sandra Baruzzi e Guglielmo Marthyn. Al taglio del nastro hanno presenziato il sindaco di Castellamonte, Pasquale Mazza, l’assessore alla cultura, Claudio Bethaz, il capogruppo di maggioranza, Alessandro Musso, il curatore della Mostra della Ceramica, Giuseppe Bertero, e il capo delegazione del Fai Ivrea e Canavese, Nella Falletti. La mostra del Cantiere delle arti vuole affiancare e valorizzare la ceramica sonora che avrà il suo culmine con il concorso «Ceramiche sonore»: terza edizione edizione del Concorso Internazionale del fischietto in terracotta indetto dall’assessorato alla cultura della città con la curatela di Giuseppe Bertero. 

«Il fischietto (in Italia assume diverse denominazioni, dal cuco in Veneto al fiscaletto nel Meridione, ma è presente in tutta Europa) è probabilmente il primo giocattolo sonoro dell'antichità. La sua origine si perde nella notte dei tempi, lo si trova nelle civiltà più remote, in forme di animali e umane, realizzato plasmando l’argilla e successivamente cotto nel fuoco – spiegano dal Cantiere delle Arti - Venivano realizzati forse per imitare la voce degli uccelli per rappresentare con il loro lieve soffio lo spirito della vita. Diventano oggetti scaramantici per allontanare gli spiriti cattivi, oppure sono usati come difesa dai contadini contro i predatori di coltivazioni, fino a diventare gioco dei bambini oppure a suggellare un pegno d’amore. Il fischietto è dunque uno strumento magico, ricco di simboli e che affonda le proprie radici nell’antropologia culturale e nel mondo popolare. Fino a trenta-quaranta anni fa i fischietti in terracotta si potevano trovare ancora sui banchi delle fiere e delle feste popolari, poi via via sono stati sostituiti da quelli di latta oppure di plastica. Motivo in più per non lasciar morire quella che è sicuramente una tra le più antiche espressioni dell'uomo, simbolo di festa e di gioia». 

Baruzzi e Marthyn presentano pezzi unici di «ceramiche sonore», ognuno con la propria tecnica e il proprio linguaggio. Fischietti in ceramica (gres) proposti in forma personale e rinnovata nei materiali, nei volumi nei colori. Si tratta sempre oggetti magici, poetici, un po’ misteriosi, a volte grotteschi o comici, erotici, provocatori, certamente piccole sculture di festa e di buon augurio. Oltre alle ceramiche sonore create per l’occasione i visitatori potranno vedere anche molte delle sculture dei due artisti castellamontesi: «L’invito è quello di perdervi con loro nelle loro visioni, nei colori, nelle forme, di provare ad essere liberi – concludono dal Cantiere delle arti - Il tempo di una passeggiata in mostra, dell’incontro con gli artisti vi condurrà nella durata istantanea e infinita dell’inconscio e delle emozioni, della dimensione atemporale per eccellenza dell’opera d’arte». La mostra sarà aperta il 19 e 20 maggio 2024: mattino 10,00 /12,00 – pomeriggio 15 19 presso Cantiere delle arti Castellamonte  via Pasquale Educ, 40. Ingresso gratuito.