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CASTELLAMONTE - Nell’ambito della 62esima Mostra della Ceramica di Castellamonte, curata da Giuseppe Bertero, si terrà l’evento collaterale Keramos off gallery. Alla Fornace Pagliero-Ceramiche Cielle saranno ospitate due personali: «L’abito dell’anima» di Renza Sciutto e «Il mondo fantastico dei tarocchi» di Giovanna Crescini. L’inaugurazione della kermesse sarà sabato 19 agosto 2023 alle 18.30. 

«Aperta fino al 30 settembre 2023, la rassegna di Kéramos 2023, IX edizione, vuole essere uno sguardo sullo stato dell’arte della ceramica contemporanea, senza perdere di vista quella del passato più recente. Gli autori delle opere, provenienti da quasi tutte le regioni d’Italia e da alcune nazioni estere, testimoniano ed evidenziano i valori culturali dei territori d’appartenenza – spiegano dalla Fornace Pagliero - Kéramos vuole essere una ricognizione, per forza di cose parziale, come accade spesso nelle operazioni di questo genere, di alcune delle espressioni ceramiche più interessanti e più vitali del momento che viviamo. In Kéramos si rispecchiano e riassumano le attività di GULLIarte e gli intenti di chi gestisce la galleria, dimostrandone la sua natura di sistema aperto che, attraverso la scelta di artisti e opere, presentati in occasione delle manifestazioni annuali denominate Kéramos, si dimostra permeabile a proposte innovative incontrate via via nel tempo. La scelta stessa di una collettiva in cui sono presenti varie espressioni artistiche ne è prova tangibile». 

«Nella ricerca artistica di Renza Sciutto – esercitata non solo nella creazione e produzione di opere d’arte, ma anche in una, a dir poco, frenetica attività di progettazione e realizzazione di iniziative, eventi, istituzioni finalizzate alla promozione dell’arte in tutte le sue forme – emerge un filo conduttore decisivo e davvero unificante, perché connesso con le finalità della ricerca stessa – spiegano i promotori e curatori della mostra - Questo tratto costante è la tensione verso l’oltranza, verso il superamento dei confini dell’umano vedere, capire, ricordare: la ricerca, in altre parole, di uno spiraglio che immetta nella realtà che sta al di là di quella che si vede, al di là dell’orizzonte percepibile dai sensi. Il primo impulso a oltrepassare l’orizzonte è coinciso, per Renza, con quello che si può definire il “rito della vestizione”, quando l’adolescente calza un abito per l’anima e parte per l’inchiesta che sarà il senso della sua esistenza. L’arte è stata l’abito dell’anima di Renza Sciutto. La sua storia artistica è tutt’uno con la sua storia umana, perché esistenza e arte sono state sempre per lei un binomio inscindibile, corpo e anima del suo essere. Il senso del suo viaggio di ricerca, che da allora non si è mai interrotto, è dunque l’arte libera da ogni forma di condizionamento esterno, l’arte come valore primario del vivere, come dono al mondo, come via di salvezza per l’io e per il mondo». 

«”Il mondo fantastico dei tarocchi” di Giovanna Crescini è una mostra a tema, amplificata con la fantasia. Grazie a tale visione d'insieme, si scopre tra le immagini un trait d'union, che evoca sia nelle forme sia nei cromatismi la fluidità del Barocco, ovvero la capacità di far rimbalzare dalle immagini una luminosa forza descrittiva e affabulante che le movimenta e le rende particolarmente leggibili. L'artista ha inteso "giocare", e non per averne un qualche responso divinatorio, bensí per "mettersi in gioco" ovvero svolgere in tal modo una propria ricerca artistica e culturale».