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CASTELLAMONTE - L’arco di Pomodoro, riportato al suo antico splendore, e palazzo Antonelli con le caratteristiche stufe hanno fatto da cornice oggi, 19 agosto 2023, in piazza Martiri della Libertà all’inaugurazione della 62esima Mostra della Ceramica di Castellamonte. Il taglio del nastro della kermesse si è tenuto davanti all’ingresso della rotonda Antonelliana. 

Buona la prima per l’attesa rassegna canavesana, che quest’anno è dedicata, su input del sindaco Pasquale Mazza e del curatore Giuseppe Bertero, in un ideale abbraccio solidale a Faenza, centro di eccellenza della ceramica, e all’Emilia Romagna, colpite duramente nei mesi scorsi da una tremenda alluvione. Ospite speciale, invece, della Mostra di quest'anno è il Marocco con un’esposizione che omaggia le sue creazioni in terra rossa, come segno del legame con la numerosa comunità marocchina del Canavese. 

Hanno partecipato alla riuscita apertura della Mostra della Ceramica tanti sindaci e amministratori locali, i consiglieri regionali, Monica Canalis, Mauro Fava e Gianluca Gavazza, l’assessore della città di Torino, Gianna Pentenero, Nicoletta Negro, assessore alla cultura del Comune di Savona, Caterina Mordeglia, sindaca di Cielle Ligure, l’assessore regionale, Vittoria Poggio, Ioana Gheorghias, Decana del Corpo consolare di Torino e Console Generale di Romania, e  Leila Nahari, Console generale del Regno del Marocco in Piemonte, oltre ad Alessio Stefanoni per Cna e i rappresentanti delle Forze dell’ordine, dai carabinieri alle guardie ambientali ecologiche del Canavese, e delle associazioni locali. 

Il sindaco Pasquale Mazza, accompagnato da Viola Marchello sindaca del Consiglio comunale dei ragazzi e delle ragazze di Castellamonte, ha rivolto un particolare ringraziamento all’ufficio cultura e a tutti gli uffici comunali, che lavorano ogni anno con impegno e professionalità per la realizzazione della Mostra, e alla sua amministrazione comunale che è una delle su colonne portanti insieme alla mia famiglia, che lo supporta nel suo compito di amministratore. L’assessore alla cultura castellamontese, Claudio Bethaz, ha ricordato Miro Gianola, straordinario artista canavesano scomparso a 83 anni lo scorso marzo, e sottolineato l’importanza dei legami spazio-temporali che crea la Mostra collegando Castellamonte e il Canavese con tutto il resto d’Italia e del mondo. 

Tra le novità più importanti il ritorno della kermesse a palazzo Botton, che ospiterà in futuro il museo «Raccolta civica delle terre rosse». Al piano terra, recentemente restaurato, la mostra si apre con una particolare dedica a «Castellamonte: terra, arte, vita». Per l’arte un particolare omaggio è rivolto ad un artista molto noto ed ammirato, Angelo Pusterla, le cui opere riprendono il tema della terracotta nel suo naturale colore appena ravvivato da patinature trasparenti. Su questo stesso piano è allestita la mostra delle opere selezionate per il concorso internazionale «Ceramics in love 2023». Il concorso, che giunge quest’anno alla sua quinta edizione, raccoglie un insieme di opere di grandissimo interesse estetico, 130 provenienti dall'Italia e da ben 22 diverse nazioni del mondo. Al piano nobile del Palazzo Botton è allestita la mostra dell’artista faentino Mirco Denicolò con le sue particolarissime ceramiche frutto del suo soggiorno a Castellamonte. Le opere sono commentate da 16 disegni. Nella medesima sala anche le opere degli studenti del Liceo Artistico Statale «Felice Faccio» realizzate durante uno stage condotto dallo stesso Mirco Denicolò insieme ai docenti della sezione design della ceramica nell’anno scolastico 2019/2020. Sul medesimo piano si torva la mostra omaggio al Marocco, alla sua splendida e sfavillante ceramica. 
Ancora al piano nobile: nell’ambito della collaborazione nata fra le Tre terre Canavesane e la città di Matera, l’installazione di Damiana Spoto e Raffaele Pentasuglia «Attraversamento meridiano». Un’opera dal carattere fortemente identitario della Basilicata. La scuola di Castellamonte, dall'infanzia al liceo artistico, sarà presente con i lavori in ceramica realizzati dai bambini e dagli studenti delle diverse classi con la terra rossa che identifica il territorio.