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CASTELLAMONTE - Martedì 10 dicembre 2024 il Centro congressi Piero Martinetti di Castellamonte ha aperto le sue per ospitare Peppone Calabrese. Davanti ad un pubblico delle grandi occasioni, il celebre conduttore televisivo, conosciutissimo grazie al programma tv «Linea Verde», ha presentato il suo libro «L’Italia che ho visto – Luoghi, storie e ricette di un Paese autentico». 

L’incontro con l’autore è stata l’occasione giusta colta dai sindaci di Castellamonte, Agliè e San Giorgio Canavese, Pasquale Mazza, Marco Succio e Marco Baudino, per fare il punto sul progetto delle Tre Terre Canavesane e per evidenziare la partecipazione di Agliè come rappresentante del Piemonte a «Il borgo dei borghi 2025», format nato all’interno del programma Rai «Kilimangiaro». «L’esempio dei tre sindaci del Canavese è stato già copiato da altri primi cittadini d’Italia – ha commentato Peppone Calabrese, dialogando con Chiara Orso Giacone, presidente della Condotta Slow Food Canavese – Si è capito, anche grazie al progetto Tre terre Canavesane e al Festival della Reciprocità, quanto è importante collaborare insieme. Questo vi fa onore. Per tanto vi chiedo con tutto me stesso di continuare e perseverare in questo sogno, perché arriveranno i risultati. Se si stoppa tutto, cade il “castello”. Continuate a costruire perché state facendo un grande lavoro».
 
Peppone Calabrese ha poi parlato di cibo, declinandolo in relazione all’uomo e ai luoghi del nostro Bel Paese. Ha anche dedicato un pensiero speciale al Canavese: «Mi fa piacere particolarmente essere qui con Chiara Orso Giacone, perché l’ho vista partecipare con i suoi figli agli eventi, standoci. Giorgio Gaber diceva che "la libertà non è uno spazio libero, ma partecipazione". Questo è il vero grande insegnamento. Vale anche per tutte le persone qui oggi. Grazie. Il Canavese è vitale, non è apatico. C'è una vita diversa magari da quella un po’ più chiassosa che conoscevo io. tuttavia, è una terra ricca di persone che hanno voglia di immaginare un futuro diverso. L’ho riscontrato anche negli eventi di ToLocals. C’è voglia di comunità, di restare sul territorio».