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CASTELLAMONTE - Promuovere iniziative di ricerca, studio e valorizzazione del patrimonio storico, ambientale, culturale, canavesano e piemontese. E’ la mission portata avanti con successo dall’associazione Terra Mia. Il sodalizio ha vissuto venerdì 6 dicembre 2024 un’importante serata a Castellamonte. In un centro congressi Martinetti gremito, è stato presentato, in occasione del rinnovo del tesseramento per l’anno 2025, il nuovo «Quaderno» del gruppo.

Il volume, giunto alla pubblicazione numero 22 e pubblicato da Baima e Ronchetti, si conferma un must imperdibile grazie alle sue quasi 150 pagine e 50ina di articoli, che spaziano dalla storia all’arte, dai personaggi del territorio alla cultura, oltre a trattare anche di ambiente, attualità, vita quotidiana, architettura e curiosità del nostro amato Canavese e dintorni. La serata, arricchita da piacevoli momenti di intrattenimento musicale a cura del duo «Parole in musica», con Gianni Ceretto (fisarmonica) ed Elvira Iorio Marco (voce), è stata anche l’occasione per fare il punto sulle attività e iniziative svolte e future di Terra Mia, che conta oggi 340 iscritti, 20 in più di 12 mesi fa. Nel prossimo anno, ha anticipato il presidente Emilio Champagne, nel mirino di Terra Mia ci saranno, insieme al progetto di digitalizzazione, che ha portato ad un incremento di oltre 15 Gb di documenti cartacei lavorati, anche l’organizzazione di un convegno su Antonio Lebolo e la prosecuzione dell’iter per il restauro e digitalizzazione della Grande Mappa del catasto di Castellamonte del 1786. Non mancheranno poi le gite e le seguitissime conferenze. 

«Ringrazio e mi complimento, a nome del sindaco e dell’Amministrazione comunale, con l’associazione Terra mia, che è sempre attivissima sul territorio canavesano – ha commentato Alessandro Musso, capogruppo di maggioranza, presente all’evento insieme agli assessori, Claudio Bethaz e Patrizia Addis – E’ l’edizione 22 del Quaderno. Un traguardo non da poco: due decadi e un pezzettino. Ci sono tanti sodalizi, che durano molto meno tempo e sono a scadenza più veloce. Sono convinto, invece, che Terra mia andrà avanti ancora per tanti anni, perché conserva, custodisce e tramanda un patrimonio di storia nostra e locale importante. Quella storia con la “s” minuscola, che, secondo me, è la più importante, quella che ci appassiona di più. La storia che ci viene insegnata a scuola e la geopolitica non si possono ignorare.  Sono fondamentali, certo. Tuttavia, le vicende che ci appassionano di più sono quelle che raccontano le nostre radici, dei nostri genitori e nonni. E’ un argomento di importanza vitale, che deve essere appunto studiato, tramandato e custodito. Se non ci fosse stata Terra mia, direi che questo patrimonio l’avremmo già perduto da tempo. Per questo grazie davvero per quello che fate».