CASTELNUOVO NIGRA - Finalmente, senza più alcuna restrizione dopo i duri tempi della pandemia, domenica 22 gennaio 2023 si è perpetuato l’antico rituale della festa dedicata al santo patrono della parrocchiale di Sale, San Sebastiano. Quanta passione tra i numerosi partecipanti nelle diverse fasi della festa. Come se si fosse sprigionata una forza antica che discende attraverso generazioni di salesi e che ancora vibra nei nostri cuori del XXI secolo.
E questa energia ha convogliato ben 35 priori al servizio del grande martire della chiesa. Quest’anno rappresentanti di tutte le leve dell’anno 3, partendo dal 1933 e poi su fino al 2013 si sono radunati con parenti ed amici ad impersonare ancora una volta il ruolo dei protagonisti della festa. Guidati dal parroco don Gianni Malberti i priori sono orgogliosamente sfilati dalla sacrestia fino ai primi banchi della chiesa addobbati in velluto cremisi. Nel giorno della festa del grande santo tutta la chiesa era magnificamente ornata di rosso, colore del martirio, e tutti i simulacri dedicati alla celebrazione sono riemersi dai ripostigli dove riposano per un anno intero. Don Gianni ha con calore condotto la celebrazione soffermandosi sulla grandezza della figura di San Sebastiano, santo amatissimo e venerato dalle Alpi alla Sicilia perché davvero da nord a sud la sua storia e il suo terribile martirio commuovono i nostri cuori.
Numerosi i protagonisti della festa a Sale, capoluogo di Castelnuovo Nigra, abbiamo già citato i priori che hanno onorato il santo con il bell’allestimento della chiesa e con il gustoso rinfresco servito dopo la processione. La messa è stata armoniosamente accompagnata dalla Cantoria parrocchiale diretta dal Maestro Andrea Rolando; quest’ultimo ha diretto mirabilmente anche la Banda musicale di Spineto che ha allietato il paese intero con le proprie note e che ha accompagnato la processione.
Questo sacro momento ha trovato uno scenario di fascino nell’antica Via Croce dove sono sfilati tutti i protagonisti della giornata, in testa lo stendardo di San Sebastiano, un antichissimo tessuto in seta ricamato e dipinto, e poi la banda ed il parroco. La statua del Santo allestita sulla portantina con splendidi decori è stata orgogliosamente portata dai rappresentanti del Gruppo Alpini e da altri generosi compaesani. Al Santo, come guardia d’onore, sono stati affiancati i 4 portatori delle alabarde, antichissimo simbolo usato ancor oggi in cerimonie consimili in Canavese. Si tratta di lunghe alabarde ornate di nastri multicolori retaggio delle antiche cerimonie degli alberi di maggio, propiziatori dell’arrivo della primavera. Sottolineano anche la provenienza del Santo dal mondo militare romano.
A seguire la Cantoria parrocchiale, i priori ed un folto gruppo di parrocchiani hanno festosamente accompagnato il Santo fino alla chiesa di San Victore per poi ridiscendere dalla via Roma e rientrare in chiesa. Con il rinfresco ed il pranzo di San Sebastiano preparato dalla Pro-Loco nel salone comunale “Costantino Nigra” si è conclusa una giornata davvero speciale. (Nadia Bontempo - foto di Federica Camerlo).