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CASTELNUOVO NIGRA - E mi ritrovo ad ogni mio ritorno. La citazione di Guido Gozzano è quasi inevitabile per raccontare la dolce e straordinaria storia di due coscritte canavesane, che non si vedevano dai tempi delle scuole elementari e si sono incontrate nuovamente 83 anni dopo a Castelnuovo Nigra. 

Nel cuore della Valle Sacra, si è vissuta una giornata ricca di emozioni forti e speciali, all’insegna dei ricordi e dell’amicizia senza tempo. Le protagoniste di questa magica iniziativa, fatta conoscere sui social dall’amministrazione comunale di Castelnuovo Nigra, guidata dalla sindaca, Enrica Caretto, sono: suor Maria Alessandra Pagliero nativa di Pontiglia e impegnata in missione in Etiopia e Secondina Bertino rimasta, invece, nella sua zona natia.

«Suor Maria Alessandra Pagliero, l’anno scorso, ha espresso il desiderio di rivedere la scuola che frequentava da bambina - spiega nella sua meravigliosa dedica Ede Chiono – La nostra storia ha avuto inizio un lunedì dell’anno scorso in occasione della sua visita a Castelnuovo Nigra, alla sua ex scuola ora sede del Municipio. Grazie alla disponibilità della sindaca e delle sue segretarie, si sono aperte le porte del tempo. Si sono ripercorsi i passi di una bambina, che dalla sua casetta in montagna raggiungeva di corsa la scuola e che per farsi perdonare del ritardo portava un mazzetto di fiori o la cicoria alla maestra».

La tecnologia, i social sui quali il Comune ha postato la foto del ritorno di suor Maria, hanno poi giocato un ruolo cruciale in questa storia a lieto fine. Lo scatto viene, infatti, notato da Cinzia, figlia di Secondina Bertino, che chiacchierando con la mamma le fa notare come la religiosa, tornata in Valle 82 anni dopo, potrebbe essere proprio «la compagna di scuola e amichetta di cui le parlava sempre». Le ricerche fatte da Secondina avvalorano questa ipotesi e come per magia il tempo si ferma, anzi torna indietro di più di 8 decenni. «Erano tempi molto duri quelli – scrive Ede Chiono – Maria era rimasta orfana piccolina e l’avevano accolta le suore della Divina Provvidenza dell’Infanzia abbandonata di Monsignor Torta con sede a Piacenza. Trascorrono gli anni e Maria decide di seguire la sua vocazione. D’altronde Dio non poteva scegliere per i suoi bimbi in Etiopia una mamma migliore. In quella terra lontana passano così più di 50 anni».

Decisivo per l’incontro tra le due donne anche il desiderio di ritrovare i suoi cugini di un altro valligiano: Antonio Chiono, nato a Castelnuovo Nigra e rimasto anche lui orfano in giovane età. «Grazie alle lettere del parroco di allora – puntualizza Ede Chiono – Antonio Chiono ritrova nel tempo i cugini della Francia, Angelo e Gianni Pagliero, e in Piemonte: Battistino Chiono, con le rispettive famiglie. Manca la sorella e la cuginetta: la più piccola. Nella famiglia Chiono però suonano tutti uno strumento e i più la fisarmonica. Il figlio più grande, Gianni, da bambinetto impara a suonare nell’orchestra del maestro Berto Berti. Il maestro iscrive i suoi ragazzi a concorsi in tutta Italia. Si parte, così, per Marina di Massa dove per puro caso suor Maria svolge la propria opera. La famiglia si ritrova. Non basterebbe davvero un libro per raccontare la storia di queste due donne speciali. Gli insegnamenti che ci hanno dato sono tanti e preziosi».