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CERESOLE REALE - Domenica 28 maggio 2023 a Ceresole Reale si è tenuta la premiazione del Concorso Letterario «Sfida Giosué Carducci» 2023. L’iniziativa, giunta alla sua terza edizione, è stata organizzata dal Comitato «Quelli del Carducci», in collaborazione con l’Associazione Ceresole Reale Turismo e sviluppo. Obiettivo del contest è individuare il miglior componimento poetico che abbia trovato ispirazione a Ceresole Reale proprio come avvenne per il grande poeta Carducci che nell’estate del 1890 in un soggiorno ceresolino trovò l’input giusto per mettere nero su bianco l’ode «Piemonte». Tante le poesie in gara, che hanno costretto a un delicato lavoro di scelta la giuria composta da: Assunta Prato insegnante in pensione, Lara Carbonatto operatrice turistica della valle, Joanna Janusz appassionata di poesia, Paolo Martinaglia professore al liceo Gramsci di Ivrea e Marino Tarizzo organizzatore di eventi culturali con l'Associazione Culturale Due Fiumi.

Ad aggiudicarsi il primo premio, con la poesia vincitrice che avrà un posto sul «muro dei poeti» lungolago, è stata l’autrice Morena Festi con il componimento «Crepitio di foglie». Secondo posto per Luca Battisti con la poesia «Attese». Sull’ultimo gradino del podio è salito Marilena Boffo con «Ritorno a sera». La giuria popolare, invece, ha eletto come suo unico vincitore Enrico Aires di Colleretto Castelnuovo con la poesia «Il presuntuoso». 

«Grazie a tutti per aver partecipato numerosi all’iniziativa e alla premiazione del concorso – ha detto vicesindaco Mauro Durbano – Un ringraziamento va soprattutto all’associazione Ceresole Reale Turismo e Sviluppo e al Comitato “Quelli del Carducci” che si adoperano per questo concorso che è diventato un appuntamento fisso delle iniziative culturali nel nostro territorio e un momento di ritrovo atteso. E’ un evento importante, che parla di poesia. Si è rinnovata una tradizione locale, perché qui Carducci veniva e qui ha composto l’ode “Piemonte”. Grazie per aver riportato la poesia a Ceresole. Noi come Comune ci siamo subito messi a disposizione degli organizzatori, accogliendo con entusiasmo questo progetto, che è stato sposato anche dagli esercenti del territorio e che è nato da un’idea di una nostra concittadina, Giuseppina Morandi. La partecipazione di tanti autori non può che dar lustro a Ceresole, come Comune della poesia». «Ho partecipato per la prima volta a questo bel concorso l’anno scorso – ha commentato la vincitrice Morena Festi – Mi ha molto colpito in positivo questa iniziativa e ho deciso di riprovarci. Mi sono lasciata ispirare da me stessa per la poesia, sperando di non essere fuori tema. E’ stata una grande e piacevole sorpresa aver vinto. Dedico questo componimento a mio marito, che non c’è più da tanto. Questi versi sono per lui». «Sono contento di questo premio – ha spiegato Enrico Aires, che pochi giorni fa aveva vinto il concorso letterario Città di Rivoli – E’ stato inaspettato, perché ho voluto scrivere una poesia allegra e scanzonata. Questo componimento lo dedico ai miei amici parkinsoniani del Canavese e all’impareggiabile presidente Silvano Chiartano, con la speranza che possa portare un attimo di spensieratezza e letizia a tutti quanti». 

Crepitio di foglie
Crepitio di foglie
e frammenti di pensieri
tra le stanche dita
di questo autunno tempo.

Pesano le parole
sulle fragili ossa dei ricordi,
s'assotigliano le pagine bianche
nello sfogliare dei giorni.

Odore nell'aria
dell'inverno ormai prossimo
e fruscio di ali
dell'ultimo volo in attesa.

 

Il presuntuoso
Ceresole mi ha aspettato,
sono giunto qui sul lago.
E’ una vista mozzafiato,
di guardare non son pago.
Ho atteso impaziente sta vacanza,
vado in albergo e prendo una stanza.
Mi avvio allo Chalet,
voglio prendermi un caffè. 
Dietro il banco già mi punta
 la barista appena giunta,
si lo so, son tipo che piace
chi so’ i bronzi di Riace.
Su prepara sto caffè,
non mi chiedere perché
ho lo sguardo che conquista,
dai prepara sto Paulista.
Niente alcool sai per me
sol la tazza di caffè.
La miscela l’hai cambiata,
al Lavazza sei passata? 
Vabbè, allora dammi quello
si, capisco che son bello.
Bevo in fretta e già mi pare
che ti ho fatta innamorare.
Fammi il conto che ti pago,
vieni dai, ti porto al lago,
poi ti stringo tra le braccia
cosa fai, mi ridi in faccia?
Mi guardavi in sta maniera 
perché mi balla la dentiera?
Ho qualcosa qui sul gozzo
sta’ a vedé che mo’ me strozzo.
Il caffè se ho ben capito 
non l’ho proprio digerito.
Mi potrà poi consolare 
il paesaggio da ammirare.
Lo scoprire le stranezze,
tutte quante le bellezze.
Allor guardo questo luogo, col sorriso,
par di essere in Gran Paradiso