CHIVASSO - Da oggi, tra le opere d’arte che si possono ammirare a Palazzo Santa Chiara va ad aggiungersi «Mulieri Ignotae» del pittore Cesare Tubino. La tela del 1925, che raffigura una donna straziata dal dolore sulla tomba del figlio morto in guerra, è stata donata al Comune di Chivasso dai coniugi Libero Tubino e Clara Marta ed è stata acquisita al patrimonio mobiliare del Comune dalla Giunta municipale.
«Siamo onorati di poter esporre pubblicamente un’opera di Cesare Tubino nella galleria del Comune di Chivasso – ha detto il sindaco Claudio Castello - il quadro, oltre a confermare il talento artistico e lo stile del pittore torinese d’adozione, è un messaggio forte contro la guerra in questo preciso momento storico che ci pone impotenti di fronte ai suoi orrori. Siamo grati alla famiglia Tubino – ha concluso Castello – per questa donazione che aggiunge valore al patrimonio comunale».
«Il valore dell’arte e i concetti che essa esprime – ha commentato Clara Marta, che è anche vice presidente del Consiglio comunale di Chivasso – aumentano di intensità e di significato se possono essere patrimonio della collettività. Per questa ragione desideriamo donare alla Città di Chivasso il dipinto Mulieri Ignotae, il cui autore Cesare Tubino, era nonno di mio marito Libero: un’opera di intensa drammaticità dedicata alla figura di una madre che piange il figlio caduto nel primo conflitto mondiale. Un tema che torna di attualità, considerata l’odierna situazione geopolitica e che potrà senza dubbio essere oggetto di considerazioni sul dramma delle guerre di ogni tempo per chi osserva la tela. Sono lieta – ha concluso Clara Marta - che il dipinto venga esposto nei locali del municipio in modo tale da essere fruito dalla cittadinanza, come testimonianza della nostra storia e fonte di profonde riflessioni».
Cesare Tubino, nato a Genova nel 1899 e morto a Torino nel 1990, ricalca lo stile naturalista del suo maestro Vittorio Cavalleri. Solo dopo la lettura del suo testamento si venne a capo di un giallo durato oltre mezzo secolo e che si fece beffa di numerosi critici ed esperti d’arte: il vero autore della “Madonna col gatto”, attribuita a Leonardo Da Vinci, fu Cesare Tubino che la custodì nella sua residenza dopo l’esposizione al Castello Sforzesco di Milano nel 1939.