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COLLERETTO CASTELNUOVO - Sabato 21 giugno si è svolta, nella sala consiliare del comune di Rivoli, la cerimonia di premiazione della terza edizione del «Premio Letterario Città di Rivoli». Si tratta di un concorso nazionale promosso dalla Pro Loco di Rivoli e dal Lions Club Rivoli Host, con il patrocinio della città di Rivoli, della Città di Torino e della Regione Piemonte. Aperto a tutti gli aspiranti scrittori, il premio ha riservato una sezione speciale agli studenti delle scuole secondarie di primo grado, valorizzando così anche i giovani talenti.

Le numerose opere in concorso – tra narrativa e poesia – sono state valutate da una giuria qualificata, composta da esperti, docenti e operatori culturali. I testi selezionati sono stati pubblicati in un'antologia ufficiale, a testimonianza della qualità letteraria dell’iniziativa. Alla serata, condotta con eleganza e partecipazione, hanno preso parte: Alessandro Errigo, sindaco di Rivoli, le autorità cittadine, i rappresentanti di Pro Loco e Lions Club, i membri della giuria, gli autori finalisti e un numeroso pubblico di appassionati

Momento particolarmente suggestivo è stata la lettura delle opere premiate, accompagnata dalle note di un chitarrista che ha contribuito a creare un’atmosfera intima e coinvolgente. La poesia vincitrice arriva dal Canavese e in particolare dalla Valle Sacra: è una denuncia contro l’orrore della guerra. A trionfare è stata «Il cane e il bambino» di Enrico Aires, poeta collerettese già affermato nelle precedenti edizioni del premio. La sua composizione, carica di pathos e impegno civile, ha offerto una riflessione straziante sulle vittime più indifese dei conflitti.

«Con questa poesia – ha spiegato Aires – ho voluto dare voce a chi non ne ha: i bambini sepolti sotto le macerie, le madri in lutto, gli anziani abbandonati, i malati privati di cure. Oggi, sotto i nostri occhi, si consumano crimini atroci: non solo bombardamenti, ma anche assedi sistematici, fame pianificata, la negazione di aiuti umanitari. È una strategia crudele che va denunciata con forza». Con tono accorato, il poeta ha lanciato un appello: «Quanti altri innocenti dovranno morire prima che il mondo reagisca? Quanti ospedali e scuole dovranno essere distrutti? Le risposte, purtroppo, sembrano ancora lontane». Una menzione speciale è andata anche agli altri finalisti, le cui opere hanno dimostrato grande originalità e sensibilità. L’evento si è concluso con un brindisi augurale, confermando il Premio Letterario come un appuntamento culturale sempre più atteso, capace di unire arte, impegno sociale e comunità.