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CUORGNE’ - Nella serata di giovedì 25 aprile, nell’ambito degli appuntamenti della seconda edizione di «25 aprile per tre – Castellamonte, Cuorgnè e Rivarolo Canavese insieme per la Festa di Liberazione», a Cuorgnè in un teatro Pinelli sold out si è tenuto lo spettacolo «Vitae: racconti e ricordi». Davanti a un attento pubblico, l’iniziativa, a cura del gruppo «Facciamo memoria» non ha deluso le attese. In sala erano presenti il comandante della compagnia dei carabinieri di Ivrea, Manuel Grasso, i sindaci, gli assessori e i rappresentanti delle Anpi di Cuorgnè, Rivarolo e Castellamonte.

«Più che uno spettacolo è stato un racconto, il racconto della vita di tre donne, molto diverse tra loro ma accomunate dal coraggio con il quale hanno affrontato momenti terribili senza perdere la loro umanità – spiega l’assessore alla cultura di Cuorgnè, Laura Ronchietto – Cecilia è una staffetta partigiana, che offre rifugio a una famiglia ebrea, rischiando la vita. Elena una mamma che prima di affrontare l’inferno del lager si separa dal figlio, per salvarlo. Tilde una mamma che accoglie in casa il bimbo di Elena e se ne prende cura. Il destino ha intrecciato le loro strade a Cuorgnè nel 1944, un periodo in cui qualunque gesto di solidarietà, per semplice che fosse, come offrire una bottiglia di latte a un bambino, diventava un atto eroico di sfida al potere, un mezzo per annullare la disumanità del vivere». 

Il testo, creato ed interpretato dai parenti delle protagoniste, si è basato su testimonianze orali e scritte, raccolte e conservate, in un trapasso di memoria di generazione in generazione necessario per non far cadere la storia nell’oblio e nell’indifferenza: «L’obiettivo è stato far rivivere Elena, Cecilia e Tilde in modo che il pubblico le conosca più a fondo e non le dimentichi, perché…”E’ la gente che fa la storia…” – ha concluso Laura Ronchietto - Non sono attrici professioniste, magari non possono offrire una recitazione impeccabile ma le loro storie le raccontano con il cuore».