CUORGNE’ - La magia del cinema sfida anche Sanremo. Mercoledì 7 febbraio 2024, a Cuorgnè si è tenuto un evento speciale organizzato dal Cinema Margherita e da Valeria Giacoma Rosa, responsabile programmazione e attività social della storica sala della città, in collaborazione con Bomber Comics.
Lo sceneggiatore, fumettista e graphic designer italiano, Andrea Cavaletto, originario del Canavese e noto al pubblico per la sua collaborazione con Sergio Bonelli Editore come sceneggiatore di Dylan Dog e Martin Mystère, e Fulvio Gatti hanno presentato il libro “Blue Sunset”, pubblicato da Weird Book. Si tratta di un romanzo cyber-punk e sci-fi dal quale il regista, Domiziano Cristopharo, ha tratto l’omonimo film indie poi pluripremiato all’Andromeda Film Festival di Istanbul.
La pellicola è stata distribuita solo in home video e quindi l’appuntamento di Cuorgnè è stata l’occasione giusta per vederla sul grande schermo e per ascoltare live in sala Cavaletto e Gatti, che hanno presentato e spiegato la genesi di «Blue Sunset». «E’ un progetto assolutamente indipendente – ha raccontato Andrea Cavaletto – E’ un esperimento anche per i film che fa Domiziano Cristopharo, perché è un genere da lui mai toccato prima: il cyber-punk, filone della fantascienza che ha tra i suoi massimi esponenti lo scrittore e autore William Gibson. Blue Sunset omaggia, per fatture, tematiche e sequenze, il capolavoro giapponese “Tetsuo” del regista Shinya Tsukamoto. Domiziano mi ha contattato per il film nel periodo del covid, nel quale era tutto bloccato. I cinema erano chiusi e non ci si poteva certo riunire per creare un team necessario alla realizzazione di una pellicola cinematografica. Ho accettato, tuttavia, la sfida e gli ho detto: proviamoci. Nel momento in cui mi raccontava della sua idea, è maturato in me l’intenzione di fare il romanzo. Mentre lui girava, io sviluppavo il libro in parallelo. Siccome non bazzico tanto di fantascienza (sono più portato per thriller, horror, gotico e suspance), ma sono un perfezionista mi sono affidato ad uno che di fantascienza ne capisce veramente tanto, come Fulvio Gatti. Lui ha subito accettato. Era da tempo che volevamo collaborare ad un progetto comune.
Abbiamo lavorato dalla sceneggiatura per creare il romanzo. Siamo riusciti a fare uscire il film e il libro assieme in limited edition. Poi i due, romanzo e pellicola, hanno fatto diciamo la loro strada, viaggiando da soli. Io e Fulvio ci siamo prodigati e abbiamo trovato l’editore in Weird Book, che ha scelto “Blue Sunset” per inaugurare la collana di fantascienza “Narratori di sci-fi”. Sono rimasto piacevolmente “allibito” dal film. Quando scrivi ti immagini un po’ come può poi essere realizzato quello che metti in bianco e nero. Questa fase passa però attraverso la testa e le emozioni di un’altra persona. Quindi, sicuramente non sarà come tu te lo aspetti. Succede anche nei fumetti. La storia che sceneggio può avere mille versione diverse. Così è stato per il film dove io e Fulvio siamo stati molto colpiti dai colori. Mentre scrivevamo ci immaginavamo atmosfere molto dark, fredde, alla Blade Runner. Invece, il regista ha sparato sul cyber-punk più pop, fumettistico e video-ludico. Sono rimasto colpito e molto soddisfatto e sono molto contento di entrambe le operazioni perché non si vede spesso fare in contemporanea un libro e un film».
«Conoscendo Andrea Cavaletto da lettore e da editor – ha commentato Fulvio Gatti – ritengo che sia molto bravo e possa “funzionare” su diversi fronti. Si dice sempre che l’Italia non sia un paese adatto per la fantascienza, ma non sono d’accordo. Il cyber-punk è stato il punto di contatto tra noi due grazie alle sue atmosfere molto inquietanti che si confanno alla perfezione alla “voce” di Andrea. Abbiamo lavorato bene, su due livelli diversi. C’è una sceneggiatura molto robusta e c’era il tentativo di farne qualcosa di fruibile, ma senza esagerare. E’ una discesa nel vortice dell’oscurità tecno-organica. E’ un prodotto molto forte e anche scioccante. Bisogna amare un certo tipo di horror e di fantastico più legato all’irrazionale puro per lasciarsi andare come abbiamo fatto noi. Il libro è un viaggio senza paracadute, sufficientemente inquietante anche per chi sfoglia il romanzo senza vedere le immagini del film».