CUORGNE’ - Fa capolino e bella mostra di sé sugli scaffali di tutte le librerie canavesane e non solo «Nuove lezioni di filosofia. I temi fondamentali del pensiero umano». E’ l’ultimo libro di Antonio Rinaldis di Cuorgnè, professore di filosofia e storia all’Aldo Moro di Rivarolo Canavese. Il volume è uscito nella primavera del 2025. E’ edito da Diarkos e segue, cronologicamente parlando, un altro interessante testo da lui scritto: «Brevi lezioni di filosofia».
In questa «ultima fatica letteraria», Antonio Rinaldis, che ha insegnato anche all’Università di Milano e pubblicato altri saggi e romanzi, affronta con uno stile rigoroso, ma anche divulgativo e accessibile, quattro temi fondamentali del pensiero umano: Amore, Morte, Bellezza e Verità. «L’obiettivo di questo libro, che è un saggio divulgativo, è rendere accessibile, coinvolgere, appassionare e incuriosire alla filosofia un pubblico più vasto e magari giovane – spiega Antonio Rinaldis – Si tratta di quattro temi che toccano l’esistenza di chiunque. Quasi quattro “appuntamenti” fissi nella vita di tutti».
Come ci si approccia a questi 4 giganti della quotidianità: «La filosofia può aiutare molto da questo punto di vista – aggiunge Rinaldis – Mi piace paragonarla alla borsa degli attrezzi di un artigiano “tuttofare”. Quando se ne ha bisogno, ciascuno può frugare al suo interno e trovare l’utensile giusto per provare a risolvere un problema. Il pregio di questo libro credo sia quello di dimostrare che le posizioni che si possono assumere sono diverse, proprio come accade nella vita. In questo, la storia della filosofia è come un enorme armadio pieno zeppo di vestiti e ognuno può indossare quello che ritiene più consono al suo carattere. E’ il bello della vita. Oggi, ad esempio, parlare veramente d’amore è diventato difficile. E’ molto più intrigante il sesso. L’amore è un tema quasi scomodo, perché tocca la nostra sfera più intima. Bisogna mettersi in gioco se si tratta questo argomento e pochi lo vogliono fare. Idem con la morte. E’ difficile pensarla e trattarla con l’armonia e la misura con cui lo facevano gli antichi greci per esempio. Molto più semplice tentare di esorcizzarla, come fa oggi la nostra società di eterni giovani».
Nel volume di Rinaldis il lettore viene accompagnato da un’epoca all’altra, da una generazione a quella successiva, attraverso le riflessioni dei maestri della filosofia, fino a scoprire qualcosa di più di sé, degli altri e del mondo in cui si vive. «La verità che tratto nel libro – puntualizza il professore canavesano – è un tema politico, perché questa è l’epoca della “post verità”. La verità non è più oggettiva, c’è una faziosità marcata. Io voglio dare a chi legge l’idea che la verità sia sinonimo di ricerca, da compiere con onestà». Resta l’ultimo dei «fab four» trattati nel saggio, la bellezza: «Viviamo in un mondo nel quale prevale nelle relazioni l’esteriorità. Ci siamo dimenticati di quell’aforisma che diceva “l’essenziale è invisibile agli occhi”. Bisogna tornare all’idea di bellezza che non sia esibizione e lusso, ma armonia, altrimenti ne perderemo il vero valore. Non è un caso se siamo affascinati da opere d’arte d’epoche passate, perché non sono legate all’effimero. Mi chiedo invece quale concetto di bellezza lasceremo alle future generazioni. Concepiamo solo più la bellezza in senso consumistico, mentre ciò che è bello per sua natura è oggetto di contemplazione e non si presta a essere consumato».