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CUORGNE’ - E’ stata inaugurata giovedì 20 giugno 2024 nella sala conferenze Trinità di Cuorgnè la mostra «Ricerca dell’uomo» dell’artista canavesano, Carmine Antonio Carvelli. La personale sarà visitabile anche venerdì 21 giugno dalle 18.30 alle 21.30, sabato 22 giugno dalle 18.30 alle 22 e domenica 23 dalle 15.30 alle 21.

«L'uomo è da sempre alla ricerca di sé stesso, della propria identità e del proprio scopo nell'universo. Questa ricerca ha portato l'essere umano a esplorare nuove frontiere, a mettersi in gioco in modi sempre più radicali, a confrontarsi con le proprie paure e i propri limiti. Ma oggi, in un'epoca dominata dalla tecnologia e dalla rapidità delle informazioni, assistiamo a una vera e propria disintegrazione dell'immagine dell'essere umano – ha spiegato Carmine Antonio Carvelli - La società contemporanea è infiltrata da immagini irreali e distorte della realtà, che ci inducono a credere che la bellezza, il successo e la felicità siano solo una questione di apparenza. I social media, in particolare, sono diventati il terreno fertile per la creazione di identità fittizie, in cui ognuno può ritoccare la propria immagine e presentarsi al mondo nel modo più favorevole possibile».

«Questa dematerializzazione dell'immagine dell'essere umano ci porta a riflettere sul significato stesso dell'essere umano. Ci chiediamo se la nostra identità sia davvero così fragile da poter essere manipolata e alterata così facilmente. Ci chiediamo se la nostra ricerca interiore sia stata sostituita dalla ricerca di consenso e approvazione da parte degli altri. Ma la verità è che l'essenza dell'uomo non può essere ridotta a una serie di like sui social media o a una foto perfettamente ritoccata. L'uomo è un essere complesso, fatto di emozioni, pensieri, desideri e paure. La vera bellezza, il vero successo e la vera felicità risiedono dentro di noi, nella nostra capacità di amare, di lottare, di crescere e di evolvere. Pertanto, è fondamentale che noi, come individui e come società, ci riconnettiamo con la nostra essenza più autentica e sincera. Dobbiamo smettere di cercare la nostra identità nell'esterno e cominciare a guardare dentro di noi, a cogliere la nostra unicità e a valorizzare la nostra diversità. Solo così potremo superare la disintegrazione dell'immagine dell'essere umano e ritrovare la nostra vera strada nella ricerca di noi stessi. Solo così potremo riscoprire la bellezza e la pienezza della nostra umanità».

Al taglio del nastro, trasmesso con una diretta social dall’artista, erano presenti l’assessore alla cultura cuorgnatese, Laura Ronchetto Silvano, il vicesindaco, Vanni Crisapulli, i consiglieri comunali Camilla Barone, Bruno Bruschi e Lino Giacoma Rosa. I dipinti, le sculture hanno colpito l’attenzione dei presenti, mentre ha fatto riflettere e regalato emozioni speciali soprattutto l’installazione, dedicata al padre di Carmine Antonio Carvelli scomparso nel 2012, con le 215 luci accese simbolo dei giorni felici di quell’anno trascorsi dal poliedrico artista con l’amato genitore.