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CUORGNE’ - Cuorgnè e l’alto Canavese perdono un pezzo della loro storia commerciale. Dopo più di 50 anni, «La casa della lana» ha terminato la sua attività lo scorso 31 dicembre 2024. Le serrande si sono abbassate per un'ultima volta: un addio carico di emozione e inevitabile nostalgia per gli affiatati titolari, Margherita Santus e il marito Franco. Sono tornati, come per magia, a quel lontano 1972 quando la loro magnifica avventura è iniziata con l’acquisto, tra speranze e qualche paura, della licenza di quell’elegante negozio nel cuore del centro storico cittadino.

Originaria di Cuceglio lei, rivarolese (di frazione Argentera) ed ex dipendente della Eaton Livia lui. Cinquantacinque anni di matrimonio. Inseparabili e complementari, anche sul lavoro. Mentre il loro figlio, Silvio, vive all’estero, la coppia è rimasta legatissima al nostro territorio. Grazie alla loro passione, impegno e professionalità sono riusciti, nel tempo, a conquistare la fiducia di una numerosa e affezionata clientela. «La casa della lana», per mezzo secolo, ha attraversato la storia di Cuorgnè ed è stato un vero e proprio punto di riferimento per chi cercava articoli selezionati, di qualità e alla moda.

Un luogo speciale, dove oltre all’acquisto giusto ci si poteva fermare a scambiare quattro chiacchiere. L’occasione migliore per sentirsi meno soli in questo mondo che delega tutto (troppo) alla tecnologia. Merito della gentilezza di Margherita e Franco, volti ed anime gentili di un’attività che è stata in tutti questi anni, professionalmente e umanamente parlando, un importante simbolo di «negozio di vicinato».

Lo hanno testimoniato Anna, Carmela, Tiziana e Gianni: i commercianti vicini alla «La casa della lana». Hanno salutato la coppia di colleghi con un caloroso abbraccio e una riuscita festa a sorpresa. «Margherita e Franco sono due persone straordinarie – raccontano i 4 negozianti cuorgnatesi – Sono umili, gentili e sempre disponibili. Hanno lavorato sodo ogni giorno. Hanno partecipato con entusiasmo a tutte le iniziative organizzate nella via o agli eventi per promuovere la città e il commercio locale. Entrambi hanno amato profondamente il loro mestiere e hanno avuto un rapporto speciale con i clienti, ricambiato con la loro fiducia. Sono stati e saranno un esempio da seguire».