Galleria fotografica

CUORGNE' - E' tornata d'attualità nei giorni scorsi, complice l'addio a Papa Francesco, l'immagine di un incontro «storico» per il Canavese. Quello tra il Pontefice e don Nicola Faletti, il «Don Bosco» del Canavese. Era l'ottobre 2014. L'immagine, recentemente ripostata sui social dall'ex sindaco di Cuorgnè, Beppe Pezzetto («Mi è tornata alla mente questa fotografia di qualche anno fa... ed ho pensato: adesso si sono ritrovati...»), ha di fatto riassunto l'opera di Bergoglio nei suoi dodici anni di pontificato e ricordato un personaggio, don Nicola, rimasto impresso nella memoria di migliaia di canavesani.

Da un lato c'è un Papa che rende omaggio a un sacerdote di don Bosco baciandogli la mano; dall'altro un religioso di provincia quasi incredulo di fronte al gesto di grande rispetto del Santo Padre. «Se lo immagina? - raccontava allora il 97enne don Nicola - il Papa che bacia la mano all’ultimo dei parroci di campagna?». Ad organizzare quell'incontro fu l'allora vescovo di Pinerolo, monsignor Pier Giorgio Debernardi (originario di Feletto). Una sorta di «regalo» per i settant’anni di Messa di don Faletti, decano dei salesiani del Canavese, che all'istituto di Cuorgnè aveva formato centinaia e centinaia di giovani.

Originario di San Raffaele Cimena, ordinato sacerdote il 2 luglio del 1944, custode dei luoghi e della memoria del Santo cuorgnatese Callisto Caravario, per decenni è stato parroco di Villa Castelnuovo e punto di riferimento per gli abitanti della Valle Sacra. Se n'è andato nel gennaio 2020 alla veneranda età di 102 anni: a celebrare la Santa Messa, nella chiesa di Cuorgnè, con il vescovo di Biella, il castellamontese Roberto Farinella, c'era il vescovo emerito di Ivrea, monsignor Luigi Bettazzi.