FAVRIA - Dal Canavese in Toscana, sulle orme del grande artista Amedeo Modigliani. E’ il percorso compiuti in questi giorni dal talentuoso scultore e pittore, Carmine Antonio Carvelli. La sua opera «Ascolto», realizzata con tecnica mista in argilla, è esposta dallo scorso 11 maggio (fino a fine mese) allo spazio-galleria «Livorno Artistica».
«Il volto scolpito assume una forma sintetica – spiega il giovane artista canavesano, che è laureato in pittura all’Accademia delle Belle Arti di Torino - Gli occhi non sono presenti, ma il naso, evidente e in rilievo, forma due concavità in cui potrebbero essere collocati. La bocca ricorda un'apertura asimmetrica. Sul capo sono presenti lievi increspature. Il blocco sottostante ricorda una corteccia, le cui venature simboleggiano il sistema linfatico del corpo umano. Ascoltate la terra e ascoltate il corpo è il messaggio di quest’opera».
Nato a Chivasso il 14 aprile del 1998, Carmine Antonio Carvelli nel 2014 si è messo in luce partecipando, giovanissimo, al premio «Apollo dionisiaco» e vincendo l’alto riconoscimento al merito con diploma e significazione critica. La sua opera «Duo» è stata esposta nel 2023 al Salone d’arte contemporanea che si è tenuto al Carrousel du Louvre di Parigi: «Per me esporre una mia opera a Livorno è motivo di orgoglio e soddisfazione. E’ una città che porto nel cuore, perché lì è nato Amedeo Modigliani a cui sono artisticamente molto legato. Non ho messo da parte la pittura. Continuo a dipingere, ma in questo momento la forma scultorea è quella che meglio mi permette di esprimere i miei concetti e la mia arte. Andando a Livorno per l’esposizione della mia opera, ho potuto conoscere e confrontarmi con altri artisti e scultori toscani. E’ stato interessante e molto formativo. In futuro, mi piacerebbe lavorare con nuovi materiali, come per esempio il marmo».
L’esposizione di Livorno accresce l’album dei ricordi e delle soddisfazioni per lo scultore favriese, che il 17 agosto 2022 ha consegnato un suo meraviglioso ritratto del Sommo Pontefice proprio nelle mani dello stesso Jorge Mario Bergoglio. «Un grazie – conclude Carmine Antonio Carvelli – va alla mia famiglia, che mi sono sempre vicini, e in particolare a Samuel, che mi supporta e sopporta in questi momenti artistici che mi riguardano».