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FAVRIA - A Favria è arrivato il Carnevale, viene ballando e saltellando porta allegria, gioia ed armonia, e come per magia fa splendere quei giorni già predisposti dal tempo in un universo sfumato dai colori festosi. La Pro Loco di Favria porta avanti l’antica tradizione canavesana del Medioevo quando le Confraternite distribuivano razioni di fagioli ai cittadini meno abbienti nel periodo di Carnevale una pietanza dalle caratteristiche molto particolari, che ha ottenuto grande successo e diffusione soprattutto grazie al Carnevale d’Ivrea. 

Questo perché durante durante la Quaresima era vietato mangiare carne secondo credo religioso. Pertanto, i fagioli dovevano diventare “grassi”, visto il loro accostamento con le cotiche. Questo antico piatto, delle nostre radici oggi molti li chiamano faseuj grass, fagioli grassi, anche se per alcuni è diventato semplicemente tofeja, dal nome del recipiente che si usa per cuocerla: una pentola panciuta di terracotta con l’apertura molto stretta munita di coperchio e di quattro piccoli manici, prodotta tradizionalmente a Castellamonte nel Canavese. La tofèja rappresenta un esempio dell’alimentazione contadina del territorio piemontese ed ha come ingredienti principali i fagioli borlotti e la cotenna di maiale, anche se la versione più antica e tradizionale di questa saporita zuppa-piatto unico prevede anche altre parte povere del maiale: musetto, piedino, coda, orecchie e spuntature. Come ogni ricetta tradizionale possiede diverse varianti da paese a paese. 

C’è chi, ad esempio ci aggiunge la verza e chi patate e spezie come noce moscata, o ancora le costine di suino. Grazie al sempre bel Direttivo della Pro Loco, capitanato dal suo Presidente Stecy, che con impegno promuove le tradizioni del territorio, anche quest’ anno è avvenuto in piazza nella domenica di Carnevale alle 12,00 la distribuzione dei faseuj grass. Poi nel pomeriggio con la collaborazione La Pro Loco con la collaborazione dei Commercianti di Favria e la Fidas hanno distribuito ai bambini caramelle ed allegria perché è arrivato l'atteso Carnevale con la musica nell'anima e il cuore danzante. I coscritti di Favria del 2005 presenti con numerosi genitori e bimbi e molti adulti e commercianti mascherati. Evviva il carnevale che mostra con grazia ed eleganza con le sue molteplici maschere festose, per donare un tocco di allegria alla vita di tutti noi.

Concludo con il famoso ritornello di Aria Majin canzone del Carnevale  Favriese del 1914: “Se sciopi ‘d salute beivila al botal/ beivila a la bota se l’eve ‘n mes mal/ se ‘l cheur a termola se jeve ed sagrin/ beivine na pinta…e aria majin. (Giorgio Cortese)