FORNO CANAVESE - Entrare in un teatro e vedere spegnersi le luci ha qualcosa di magico, quando si alza il sipario è quasi come entrare in un altro mondo. Sono portatori sani e ambasciatori di quella speciale magia gli attori del Gruppo Teatrale Snoopi ’74. Il sodalizio canavesano compie 50 anni. Un traguardo storico e importante.
Il Gruppo Snoopi nasce nell’estate del 1974 quando 12 ragazzi decidono, più per gioco che per altro, di «mettere su uno spettacolo». Con l’aiuto di uno di loro con esperienza teatrale nel vicino paese di Prascorsano, a dicembre debuttano con «Metti una suocera in casa». A quella prima commedia negli anni ne sono seguite molte: dai classici come «L’importanza di chiamarsi Ernesto» (1977) a testi di autori molto conosciuti nel mondo teatrale (Amendola-Carducci, Eduardo de Filippo, Feydeau) o meno noti, come il rivarolese Carlo Gallo. Da testi originariamente pensati per commedie in italiano, napoletano o lingue straniere a quelli nati per il dialetto nostrano da 50 anni lo Snoopi porta in scena commedie comiche per diffondere il dialetto canavesano (specialmente fornese) rallegrando le serate del pubblico giunto a teatro.
Per il 50ennale è stata messa in piedi una rassegna composta da cinque date, tutte all'oratorio di Forno Canavese. Si parte il 5 ottobre alle 21. Ad aprire le danze sarà la Compagnia Teatrale Fubinese che dal Monferrato ha accettato di venire a far conoscere al pubblico fornese il suo spettacolo «Bacio Bacio Micio Micio», commedia in italiano scritta e diretta da Massimo Brusasco. A seguire, il 17 ottobre alle ore 21 andrà in scena «Quattro stagioni all’ombra del Mulino», serata organizzata dalla biblioteca di Forno che vedrà premiati i vincitori della terza edizione del concorso letterario e messi in scena alcuni dei racconti che hanno partecipato negli anni scorsi. Il 16 novembre, poi, alle 21 è il turno dei Fuorilege di Ciconio che con «Tre figlie e un Picasso» offrono una serata di risate assicurate. Il 21 dicembre, data del debutto di «Metti una suocera in casa» e quindi vero compleanno del Gruppo, il momento clou: i fondatori dello Snoopi ritornano in scena con «50, Dop mes sécol e rìen ancor», una serata dedicata a questi 50 anni. Infine, in chiusura della rassegna, il 18 gennaio lo Snoopi porta in scena alle ore 21 la commedia scelta per quest’anno: «Ël pe ën due scarpe», testo comico in due atti che vede un giovane e spiantato torinese che si trova a dover risolvere un problema, anzi… due: una morosa e una fidanzata.
«Il nome Snoopi viene dal famoso cagnolino di Charly Brown ed è stato scelto principalmente perché all’epoca molti del gruppo originario leggevano le avventure sue e dei suoi amici. E se qualcuno avesse detto loro che recitavano come “cani” gli avrebbero fatto un complimento – raccontano con ironia gli attori - Dopo le prime commedie in italiano avviene la virata verso il dialetto che, però, non è (quasi) mai stata la lingua esclusiva: si è sempre lasciato spazio alla lingua italiana e, quando richiesto e/o possibile, ad altri dialetti o parlate. È difficile scegliere tra i più di 50 titoli, come abbiamo avuto modo di constatare quando nel corso di quest’anno abbiamo iniziato i preparativi per i festeggiamenti del nostro compleanno d’oro. Ha sicuramente un posto speciale nella memoria dei componenti, specie meno giovani, del Gruppo La locanda dei tre merli (1979) di Carlo Gallo, commedia che, oltre ad ottenere un buon successo di pubblico e dei piazzamenti in concorsi teatrali, viene trasmessa in diretta TV su Tele 2 Rotonde. Si ritiene sia stata una delle prime compagnie piemontesi ad esibirsi “dal vivo e senza rete” davanti a delle telecamere. Altro titolo che sicuramente viene in mente è Un seugn birichin (2008), tipica pochade francese che ha ottenuto un grande successo di pubblico arrivando a vincere numerosi premi nelle rassegne e concorsi in cui hanno partecipato».
Il Gruppo Snoopi non è però solo teatro: «Essere uno Snoopi vuole anche dire fare gruppo e trovare nei colleghi attori degli amici con cui passare belle serate e con cui divertirsi cercando di divertire il pubblico. Quello che è stato chiaro fin da subito, infatti, è che il teatro non è fatto solo per gli attori, ma anche per il pubblico, il prezioso pubblico che viene ad assistere agli spettacoli – spiegano dal Gruppo - In più di un’occasione ci è stato detto che guardando le commedie si percepiva il legame che c’è tra gli attori e questo è quello che noi consideriamo il nostro valore aggiunto: siamo amici prima che attori e proprio questo legame ci aiuta a sopportare le molte ore di prove, di preparazione delle scenografie, delle fasi di monto e smonto dell’attrezzatura prima e dopo ogni spettacolo... quel sentimento di amicizia ci fa fare tutto con un sorriso sulla faccia, e una battuta sempre pronta in canna».
Negli anni il Gruppo è cresciuto fino a contare 82 attori e innumerevoli aiutanti e sostenitori. Nel 2010 ha attivato un corso di teatro, affidandosi ad un’associazione rivarolese, con l’obbiettivo di attirare i giovani a teatro e farli appassionare a questa arte. Obiettivo raggiunto dal momento che non solo al primo nucleo di ragazzi se ne è aggiunto un altro, ma anche perché, nonostante il corso sia finito dopo quasi 10 anni di attività, alcuni di quei giovani sono entrati a rimpolpare le fila dello Snoopi, come altri giovani hanno fatto prima di loro. Lo Snoopi ha anche sempre collaborato con il Comune e le sue iniziative, come fornire l’impianto luci e audio allo spettacolo di Estate Ragazzi o partecipare al mercatino di natale, durante il quale, negli ultimi anni, ha messo in piedi il Villaggio di Babbo Natale, con tanto di taverna, giocolieri e salotto e Babbo Natale in persone.
Prima di uno spettacolo ogni gruppo ha le proprie consuetudini e riti. Gli Snoopi hanno il loro speciale «In bocca al lupo»: braccia incrociate e stretta di mano seguita da un bacio su ogni guancia e la classica frase «In bocca al lupo». E guai se tutti non effettuano questo rito con tutti! Dotato da parecchi anni di una scenografia autoportante e di un impianto luci e audio, parte della preparazione della commedia è anche la pittura del fondale e l’allestimento della scena. Negli anni sono state messe in scena molte scenografie particolari: dal letto a baldacchino (montato tra primo e secondo atto e smontato tra secondo e terso) e l’armadio (portato dentro e fuori dalla scena durante lo spettacolo) di «Un seugn birichin» (2008) alle artisticamente impegnative scene ambientate all’esterno, come nel caso di «A tira pì l’amor che...» (2006); in quest’ultimo caso, addirittura, era stato escogitato un sistema per creare un ingresso posto rialzato rispetto al pavimento, con tanto di porticina, in modo da rendere l’idea di una scala che porta nel fienile. Il Gruppo Snoopi ’74 è presente anche su Instagram (@snoopi_74), Facebook (Gruppo Snoopi) ed ha un proprio sito internet. Come di consueto, lo Snoopi organizza anche un pranzo sociale domenica 21 dicembre al ristorante Valentino di Castellamonte al quale invita a partecipare chiunque abbia piacere di passare una giornata tra buon cibo, aneddoti, amici e risate.