IVREA - Gli angeli di Kharkiv, città dell’Ucraina costretta a vivere quotidianamente gli orrori della guerra dopo l’invasione russa, ospiti in Canavese. Oggi, giovedì 8 febbraio 2024, Giovedì Grasso, la Sala Dorata del Palazzo municipale di Ivrea ha aperto le sue porte per accogliere una delegazione di bambini dell’orfanotrofio di Kharkiv, che, tramite l’associazione «La memoria viva» di Castellamonte, hanno lasciato il loro paese sconvolto dal conflitto bellico per vivere momenti di gioia e allegria durante lo Storico Carnevale eporediese.
I giovani ucraini hanno incontrato il sindaco di Ivrea, Matteo Chiantore, l’assessore alle politiche sociali della città delle Rosse Torri, Gabriella Colosso, il primo cittadino di Castellamonte e consigliere metropolitano, Pasquale Mazza, e l’assessore rivarolese, Helen Ghirmu, oltre i rappresentanti della Fondazione dello Storico Carnevale di Ivrea e gli studenti delle scuole locali, che hanno cantato la «canzone del Carnevale». Gli amministratori hanno omaggiato i bimbi di doni simbolici per farli sentire sin da subito parte dell’attesa manifestazione carnascialesca.
«Abbiamo scelto il Carnevale per questa avventura solidale perché è un momento di festa e spensieratezza, ma anche un momento culturale – ha spiegato Gabriella Colosso – E dentro la cultura tutti i mondi sono uniti. Questa iniziativa sarà il primo mattone di un ponte che vuole portare messaggi di pace. Ivrea si è subito messa in gioco e ha risposto presente, ancora una volta, a questo progetto e appuntamento». «Assieme all’associazione La Memoria Viva, come Comuni di Ivrea, Castellamonte e Rivarolo stiamo cercando di dare anche noi un piccolo contributo e aiuto a questi ragazzi, affinché possano vivere un momento di gioia e serenità, di pausa dai gravi problemi quotidiani che devono affrontare. La speranza è quella che presto venga scritta la parola fine su questo incubo che stanno vivendo». «Basta parlare un minuto con i rappresentanti di La Memoria Viva per ricevere dei messaggi di una potenza e umanità incredibile – ha aggiunto Helen Ghirmu – I bimbi che oggi sono qui con noi vivranno un tempo di gioia e di condivisione. Lo vivranno in un clima che vogliamo sia per loro un seme di pace, da portare con loro quando torneranno a casa. Loro sono il futuro in generale e della loro terra in particolare».