IVREA - Ci sono apicoltrici di lungo corso, ma anche giovani donne che si stanno affacciando per la prima volta all’allevamento delle api, con curiosità e passione. Alcune sono “figlie d’arte”, altre hanno visto nell’apicoltura una possibilità di rinascita dopo una catastrofe naturale, oppure un mezzo per creare inclusione sociale, sviluppo economico e sostenibilità ambientale. Tutte sono concordi nel considerare l’apicoltura un’opportunità di affermazione personale e professionale, ma anche uno strumento imprescindibile per salvaguardare il territorio e custodirne la biodiversità.
Con l’obiettivo di raccontare l’apicoltura femminile in Italia ha preso forma il progetto “APInRosa. Volti e storie dell’apicoltura femminile in Italia” un format ideato e realizzato dalla giornalista e scrittrice Valentina Calzavara, per la valorizzazione di genere in apicoltura, attraverso un concorso con premiazione e la divulgazione giornalistica delle storie delle apicoltrici vincitrici. Il progetto APInRosa gode del patrocinio del MASAF- Ministero dell'Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste ed è promosso dalla FAI-Federazione Apicoltori Italiani. L’iniziativa ha per capofila Apat-Apicoltori in Veneto e gode del supporto di Banca della Marca in qualità di sponsor.
Le candidature ad APInRosa sono pervenute da tutta Italia e hanno visto selezionate 20 apicoltrici in rappresentanza delle diverse Regioni, oltre alle Province autonome di Trento e Bolzano. Ecco i nomi delle vincitrici:
-Piera Stefania Di Simone e Rosalba Spineto (ABRUZZO),
-Donata Eufemia (BASILICATA),
-Loredana Grasso (CAMPANIA),
-Nadia Bonini (EMILIA-ROMAGNA),
-Alexandra Moretti (FRIULI-VENEZIA GIULIA),
-Valentina Capone (LAZIO),
-Elena Molinelli (LIGURIA),
-Rachele Spezia (LOMBARDIA),
-Simona Andreani (MARCHE),
-Giovanna Cuomo (MOLISE),
-Deborah Caserio (PIEMONTE),
-Anna Maria Cabiddu (SARDEGNA),
-Francesca Maria Sottile ed Elisa Cerrito (SICILIA),
-Alice Fietta (TOSCANA),
-Gloria Salvadori (TRENTINO ALTO ADIGE),
-Alessia Girardi e Bianca Torresan (VENETO),
-Melanie Gafriller (PROVINCIA AUTONOMA BOLZANO)
Le loro storie hanno dato vita a un grande quanto inedito mosaico di testimonianze che vengono ora diffuse grazie all’aiuto dei mass media e saranno esposte e premiate durante una mostra-evento a Roma il prossimo 19 maggio, alla vigilia della Giornata Mondiale delle Api. A ospitare la cerimonia Palazzo della Valle (Sala Serpieri), gentilmente messa a disposizione da Confagricoltura Nazionale. Afferma Valentina Calzavara, responsabile del progetto: «Ho ideato e realizzato questo progetto per esplorare l’apicoltura femminile nel nostro Paese con un approccio partecipativo e divulgativo, è stato un viaggio straordinario, fatto di meravigliosi incontri e di storie significative raccolte all’interno delle imprese apistiche a conduzione femminile. Poterle documentare e diffondere contribuirà a creare una maggiore consapevolezza riguardo l’apporto, sempre più rilevante, che le donne stanno dando allo sviluppo del settore. Con una particolare propensione di genere allo sviluppo dell’apicoltura come strumento di inclusione sociale e recupero ambientale. Sono davvero orgogliosa che questa iniziativa sia stata accolta e promossa dalla FAI con il supporto di Apat-Apicoltori in Veneto. Ringrazio le colleghe giornaliste Gloria Girardini e Silvia Milani per l’apporto al corposo lavoro di raccolta delle testimonianze».
La proposta del lavoro in un’azienda nella grande metropoli di Milano, era il 2014, ma lei scelse di restare nel suo Piemonte. Deborah Caserio rimane allora nel luogo della sua infanzia nel Canavese. Segue le orme dei genitori ma crea la sua azienda, iniziando con l’acquisto di quindici casette di api. Oggi, quando arriva l’estate, le porta tra la Valle Orco e la Val Soana, all’interno del Parco del Gran Paradiso. «Sono cresciuta sentendo parlare di miele e di api, ma anche vedendo la fatica che facevano i miei. Questa cosa mi spaventava un po’». Con l’apicoltura non è stato quindi amore a prima vista, ma poi è scoppiata la scintilla. «Ho avvertito una responsabilità materna verso le mie api così piccole e forti. Ho seguito un percorso di formazione per potermi occupare al meglio della loro salvaguardia». Produce miele, pappa reale, polline e alleva api da rivendere a chi fa apicoltura. Per la produzione di polline si è attrezzata con delle piccole trappole: «Per entrare le api “sculettano” un po’ e lasciano cadere nella trappola le palline che hanno attaccate alle zampe». Tra i mieli che Deborah realizza quelli di millefiori di alta montagna alpina e rododendro che sono presidi Slow food, e poi acacia, castagno, millefiori, tiglio; alcuni dei quali hanno il marchio di qualità del Gran Paradiso. La sua azienda è Apicoltura Canavesana.