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IVREA - A un anno dalla scomparsa di Daniele Segre, la sua opera cinematografica viene preservata e valorizzata all’Archivio Nazionale Cinema Impresa di Ivrea. Per volere della famiglia, il fondo del regista torinese, composto da oltre 1000 supporti audiovisivi, è stato depositato nella sede piemontese del Centro Sperimentale di Cinematografia.

Il delicato lavoro di digitalizzazione e recupero, condotto dagli esperti dell’Archivio, ha già permesso di restituire nuova vita a titoli fondamentali come ‘’Morire di Lavoro’’, ‘’Ragazzi di Stadio’’ e ‘’Il potere dev’essere bianco e nero’’, proiettati in prestigiose rassegne come il Torino Film Festival. Un risultato significativo per un autore che ha saputo raccontare, le contraddizioni della società italiana dagli anni Settanta a oggi.

Daniele Segre è stato tra i più importanti documentaristi italiani, capace di dare voce a chi non l’aveva: lavoratori precari, tossicodipendenti, minoranze etniche e sessuali, persone colpite dall’AIDS o dall’Alzheimer. Il suo cinema, sempre diretto e privo di retorica, ha anticipato fenomeni sociali spesso ignorati dall’opinione pubblica e ha lasciato un segno indelebile nel panorama del documentario d’inchiesta.

Scomparso il 4 febbraio 2024, Segre ha dedicato la sua vita anche alla formazione. Ha insegnato in diverse realtà italiane, dalla Scuola di video documentazione sociale di Torino al Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma, passando per l’Aquila, Pisa e molte altre città, contribuendo alla crescita di intere generazioni di cineasti.