IVREA - Oggi, domenica 11 febbraio 2024, a Ivrea, torna la Battaglia delle arance, l’elemento più spettacolare della manifestazione, un incredibile patrimonio culturale e goliardico, che posiziona la festa tra le più importanti nel panorama nazionale ed internazionale. Nelle foto sotto le immagini di alcune delle precedenti edizioni.
La leggenda vuole che il Marchese di Monferrato che affamava la Città intorno all’anno 1200 venne scacciato grazie alla ribellione della figlia di un mugnaio, Violetta, che, promessa sposa a Toniotto, non volle sottostare allo jus primae noctis imposto dal tiranno a tutte le spose. Salita al castello lo decapitò ed accese la rivolta popolare che si concluse con la distruzione dell’edificio, che non fu mai più ricostruito, e con la l’istituzione del libero Comune. La Battaglia delle arance rievoca questa ribellione: il popolo, rappresentato dalle nove squadre degli aranceri a piedi, senza nessuna protezione combatte a colpi di arance contro le armate del Feudatario, rappresentate dai tiratori sui carri trainati da cavalli, che indossano protezioni e maschere che ricordano le antiche armature.
La battaglia è un concentrato di ardore e lealtà. Non è raro vedere avversari in battaglia darsi la mano in segno di rispetto e di ritrovata amicizia riconoscendo l’abilità e il coraggio altrui. Si basa su regole cavalleresche non scritte condivise da tutti i partecipanti, che garantiscono l’incolumità generale (a parte qualche inevitabile occhio nero), e mantengono il confronto sul livello di una vera e propria sfida “sportiva” nella quale alla fine chi è più bravo (e tira più arance con maggior intensità) vince. Il Carnevale oltre ad essere un grande gioco di ruolo ed è anche una straordinaria lezione di educazione civica: migliaia di persone che scendono pacificamente in piazza a celebrare una festa di libertà, in un clima “agonistico” come quello della Battaglia delle Arance, nel rispetto di regole non scritte, sono un grande esempio di civiltà che la città può orgogliosamente vantare e deve “difendere”. Il getto delle arance rappresenta anche il momento in cui è più alta la partecipazione collettiva: tutti possono prenderne parte, iscrivendosi in una delle nove squadre a piedi oppure ad un carro da getto.
Domenica di Carnevale - IL PROGRAMMA
ore 09.00
Fagiolate.
Distribuzione dei fagioli grassi presso le Fagiolate del Castellazzo (piazza Maretta), San Lorenzo (Ex Polveriera), via Dora Baltea e San Bernardo (piazza della Chiesa).
ore 09.30
Giuramento di Fedeltà del Magnifico Podestà in piazza Castello.
ore 10.00
Visita della Mugnaia e del Generale alla Fagiolata Benefica del Castellazzo in piazza Maretta.
Giuramento degli Armigeri al Podestà in Piazza di Città
ore 10.30
Preda in Dora sul Ponte Vecchio.
Il Podestà, accompagnato dal suo seguito, dai Credendari, dagli Alfieri e dai Pifferi e Tamburi, getta dietro di sé la pietra tratta dal Castellazzo in segno di rifiuto di ogni forma di tirannia. La Mugnaia con il Generale, lo Stato Maggiore e la Scorta d’Onore assistono alla Cerimonia dalla sponda destra del fiume.
ore 11.00
Sfilata e saluto dei Gruppi Storici Ospiti alla Mugnaia, al Generale e allo Stato Maggiore
ore 13.00
Inquadramento dei Carri da getto in corso M. d’Azeglio
ore 14.00
Inizio della Marcia del Corteo Storico da piazza di Città e sfilata dei Gruppi Storici ospiti.
Battaglia delle arance. Le nove Squadre a piedi danno vita alla Battaglia delle arance con i tiratori sui Carri da Getto nelle piazze di tiro: piazza Ottinetti, piazza di Città, Borghetto, piazza del Rondolino e piazza Freguglia.
ore 17.30
Generala in piazza di Città.