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IVREA - Anche per questo martedì di Carnevale i volontari del centro locale Intercultura di Ivrea e Canavese, hanno invitato gli studenti Intercultura ospiti in Piemonte, Valle d’Aosta, Lombardia e Liguria ad assistere allo storico Carnevale di Ivrea. Una quarantina di adolescenti, ospitati in queste regioni ma originari dei quattro angoli della Terra, sono così giunti in città. 

Pedro, nonostante venga dal Brasile, patria del Carnevale, è rimasto colpito dal nostro «Carnevale molto originale, l’atmosfera che ho vissuto è stata di grande festa e orgoglio per la propria tradizione. Non dimenticherò mai la battaglia unica nel suo genere, dove giovani e adulti sì ritrovano uniti in un confronto violento ma giocoso». Pino ci ha raccontato che in Thailandia in aprile c'è una festa in cui si tirano l'acqua ed ha commentato: «Durante la battaglia ho visto le persone che tiravano per terra e sul carro e sembravano nemici tra
loro ma alla fine si stringevano la mano in segno di pace e amicizia». Zhang ci racconta: «Sto facendo un sacco di video da mostrare alla mia famiglia e agli amici in Cina: questo carnevale è fantastico».

Ospitare un ragazzo straniero è dare la possibilità di vedere le nostre tradizioni e far conoscere la nostra cultura, non solo quella carnevalesca, lo dice il 15% degli intervistati che ravvisa proprio la possibilità «patriottica» di far conoscere e diffondere la nostra cultura e tradizioni. È un’esperienza impegnativa quella dell’ospitalità, certo, ma che dà tantissime soddisfazioni a tutti i membri della famiglia: dai genitori ai figli di ogni età. 

Le motivazioni principali che spingerebbero una famiglia ad ospitare, oltre a quella già citata, sottendono un forte desiderio di apertura: per il 40% perché è un momento di confronto e scambio culturale, per il 16% per far vivere ai propri figli un’esperienza di scambio reciproco, per il 12% per migliorare la conoscenza di una lingua straniera, per l’11% perché l’esperienza di accoglienza potrebbe essere uno stimolo di crescita per i propri figli. E’ un’esperienza per nulla astratta ma fatta di concrete esperienze di vita. A settembre arriveranno circa 400 studenti e i volontari di Ivrea stanno cercando famiglie interessate ad ospitarli.