IVREA - Ivrea Capitale del libro 2022 ha realizzato, a conclusione di un anno di eventi, non solo il Manifesto per il futuro del Libro, ma anche incaricato Ipsos di realizzare una ricerca sulle abitudini di lettura, condotta a febbraio 2023. I dati raccontano che lettori sono gli italiani, cosa cercano nella lettura, cosa influenza le loro scelte, quale rapporto hanno con le biblioteche, i book influencer, il prezzo dei libri, se amano più il libro fisico o digitale. Inoltre, i dati mettono a fuoco alcune differenze generazionali tra baby boomers e generazione Z fornendo dati interessanti sull’evoluzione delle scelte di lettura.
Tra i dati che emergono spicca quello sulla comprensione del testo: se il 32% degli intervistati legge senza difficoltà, ben il 17% fatica a capire ciò che legge. Una percentuale che sale per le fasce d’età più giovani, raggiungendo il 30% tra coloro che hanno tra i 25 e i 34 anni. Il 37% si definisce un lettore appassionato e solo il 18% sente di rientrare nei grandi lettori, con una punta leggermente più alta per le donne che raggiungono il 22%. Il maggior freno alla lettura sembra essere la pigrizia, additata come la causa dall’11% degli intervistati. La lettura è un momento di relax per il 35% degli intervistati, evasione per 30% ed educativo per il 28%, dato che scende di 10 punti percentuali nella generazione Z. I romanzi classici sono in cima alle preferenze tranne che per la generazione Z, che predilige fantasy, fantascienza, mystery e crime.
Un altro capitolo della ricerca riguarda gli ebook. Rimane salda la passione per il libro di carta sia come mezzo sia più in generale come oggetto, tanto da essere preferito dal 70% del campione e apprezzato dall’89% per la possibilità di essere sfogliato. Nonostante questo il 63% degli intervistati è certa che l’ebook diventerà, nei prossimi anni, la forma più popolare di editoria.
L’indagine approfondisce anche le motivazioni che spingono la scelta dei libri. Se la media nazionale indica in cima alla classifica l’esposizione in libreria (27%), le raccomandazioni di amici (25%), le recensioni su siti web (22%) e quelle su giornali o riviste (20%), il dato cambia nella generazione Z che si appoggia a fonti diverse. Rimangono sempre le recensioni su siti web (23%), le raccomandazioni di amici (23%) e le dei famigliari (21%) mentre scendono notevolmente sotto la media nazionale le esposizioni in libreria (17% contro il 27% della media nazionale), le recensioni in libreria (6% contro il 15% nazionale), i consigli del libraio (7% contro il 13% nazionale), evidenziando forse una difficoltà di rapporto tra gli under 25 con le librerie. Da rilevare anche la poca influenza dei suggerimenti televisivi (8% contro il 12% della media nazionale), collegata forse a una bassa fruizione della tv tradizionale da parte delle fasce più giovani.
Anche il rapporto con le biblioteche è complesso per la generazione Z: solo il 45% infatti ritiene utile sostenerle per il futuro del Paese, dato che raggiunge il 70% nella media nazionale. Gli italiani immaginano la biblioteca del futuro come un luogo aperto e multifunzionale: punto di riferimento per trovare libri cartacei di ogni genere, anche quelli più introvabili (50%); in stretta sinergia con le scuole per educare i cittadini alla cultura fin da quando sono piccoli (44%); un luogo dove è possibile partecipare a eventi e corsi (37%); smart e con una offerta di prestito digitale del libro ampia (27%).
Cosa spinge le persone nelle librerie? In cima alla classifica troviamo il desiderio di trascorrere del tempo tra gli scaffali e farsi attrarre dalle copertine (39%), seguito dallo sfogliare il libro e cominciare a leggere anche qualche pagina (34%). Un dato rilevante riguarda i book influencer. Se il 34% degli italiani conosce i book influencer, la percentuale sale al 55% nella generazione Z a conferma dell’influenza del digitale nelle scelte di questa fetta di pubblico, tanto che il 38% dei giovani under 25 intervistati conferma che hanno un ruolo fondamentale per spingere gli adolescenti a leggere. La ricerca è stata curata da Enzo Risso, Direttore scientifico di Ipsos P.A. e docente di audience studies Sapienza Università di Roma, ed Eva Sacchi, Direttrice di ricerca di Ipsos P.A.