OZEGNA - Entrano nel vivo questa settimana gli eventi religiosi e culturali con cui la Parrocchia di Ozegna, il Comune di Ozegna, il Lion Club Rivarolo e l’Associazione 'L Gavason festeggeranno il 400° anniversario della Apparizione della Madonna, avvenuta il 21 giugno 1623. Mercoledì 21 giugno, nella esatta ricorrenza, si terrà alle ore 20 un pellegrinaggio dalla chiesa parrocchiale al Santuario, alla quale farà seguito la Messa presieduta dal Vescovo di Ivrea, monsignor Edoardo Cerrato. Nello stesso giorno, dalle 18.30 alle 22.30, è previsto l'annullo filatelico speciale. Giovedi 22 alle ore 21 si terrà un concerto del Coro di Agliè in collaborazione con il Coro Città di Rivarolo. Nelle serate del 21 e 22 si svolgerà lo spettacolo di video mapping «La parola ritrovata» sulla facciata del santuario. Domenica 25 giugno saranno celebrate messe alle ore 9, ore 11 e la solenne liturgia eucaristica delle 20.30 presieduta dal cardinale Arrigo Miglio, a chiusura dei festeggiamenti. Il santuario e i locali ad esso annessi (sala ex voto e piccolo museo) sono visitabili con un accompagnatore su prenotazione fino alla fine di settembre nei giorni di sabato e domenica, prenotando al 3276305444 o al 3475422630 o inviando mail a e.morozzo@alice.it.
Il Santuario della Madonna del Bosco è un complesso di edifici che sorge a circa due chilometri dal centro abitato, in zona isolata ma facilmente raggiungibile, sul luogo dove, il 21 giugno 1623, il ragazzo Guglielmo Petro ebbe la visione della Madonna, in seguito alla quale guarì da una grave forma di afasia che gli impediva di parlare. Dopo vari interrogatori (non solo al ragazzo ma anche ai suoi congiunti e alle autorità ozegnesi che dovevano garantire che non si trattava di una simulazione), la gerarchia ecclesiastica diede l’autorizzazione alla costruzione di un santuario. La realizzazione dell’edificio principale e della cappella, dove si verificò la seconda apparizione, avvenne nell’arco di circa due anni. Il terreno era stato donato dai proprietari, i Conti di San Martino, signori del feudo. Si aggiunse al santuario, un convento e l’intero complesso venne donato (con apposito atto notarile nel 1625) ai Padri Riformati di San Francesco. Questi si occuparono di abbellire l’interno della chiesa sistemandovi tre altari lignei. La consacrazione della chiesa (già aperta al culto) avvenne solo nel 1662 con l’intervento di monsignor Giovanni Battista di San Martino, vescovo di Losanna. Santuario e convento divennero centro della vita religiosa, e non solo, della zona perché i frati francescani provvedevano ai bisogni spirituali degli ozegnesi e degli abitanti dei paesi vicini. Il complesso venne chiuse nel 1802 in seguito all’ordinanza napoleonica che sopprimeva gli ordini religiosi e alienava i beni in loro possesso vendendoli a privati.
Solamente nel 1873 il parroco don Lorenzo Coriasso riscattò il santuario e parte del convento, pagando di tasca sua e cedendolo poi alla parrocchia ozegnese. La chiusura, l’allontanamento dei frati, il passaggio a privati ha purtroppo determinato la perdita di quasi la totalità dei documenti relativi al santuario che erano custoditi nella biblioteca del convento. I pochi che si sono salvati, sono ora custoditi nella casa parrocchiale di Ozegna e nella chiesa. Tra questi, tutti risalenti alla prima metà del 1700, ci sono libri di canti religiosi stampati e un esemplare unico di Libro d’Ore, manoscritto e decorato con miniature, realizzato nello scriptorium dello stesso convento.