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PONT CANAVESE - Questa mattina, venerdì 24 gennaio 2025, in occasione del Giorno della Memoria, a Pont Canavese, in viale ex internati (in cima alla scalinata di piazza Craveri), si è tenuta la posa della pietra d’inciampo per Natalina Monteu Saulat sopravvissuta agli orrori di Ravensbrück, ma poi morta a neanche 21 anni nel 1947 a seguito delle sevizie subite. Nel corso dell’iniziativa, è stata, inoltre, scoperta una targa in memoria degli 87 deportati di Pont. L’iniziativa è stata organizzata dall’Anpi locale, guidata da Marino Tarizzo, con la Società operaia di mutuo soccorso, l'associazione Tellanda e Ij Canteir, e la collaborazione del Comune, il contributo dell'Aned e il patrocinio della Città metropolitana di Torino.

Alla manifestazione hanno partecipato i rappresentanti della associazioni pontesi, il sindaco, Paolo Coppo, il parroco, don Aldo Vallero, il maresciallo Silvio Ragosta, comandante della stazione cittadina dei carabinieri, diversi amministratori del territorio, tra cui Carla Gatti, dirigente di Città metropolitana di Torino, il primo cittadino di Alpette, Pio Graziano Goglio, il vicesindaco di Cuorgnè, Vanni Crisapulli, e l’assessore cuorgnatese, Laura Ronchietto. Presenti anche una lontana cugina di Natalina, Franca Bettassa, il dirigente scolastico dell’Istituto comprensivo di Pont, Daniele Vallino, e le insegnanti e gli studenti delle scuole, protagonisti dell’evento con letture e canti.

La giornata si è conclusa prima al salone polivalente con una lezione agli allievi dell’Istituto comprensivo pontese sulle deportazioni, a cura della storica e consigliera Aned di Torino, Elena Cigna, e poi con un omaggio floreale sulla tomba di Natalina al cimitero del paese.