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RIVAROLO CANAVESE - Giovedì 2 giugno, Festa della Repubblica, a Rivarolo Canavese verrà inaugurato un totem dedicato alla famiglia Colombo davanti alla casa di Corso Indipendenza che li aveva ospitati dal dicembre 1942 al settembre 1943. Sfollati a Rivarolo per sfuggire ai bombardamenti su Torino, i Colombo dopo l'otto settembre e l’occupazione tedesca sono costretti a nascondersi: lasciano Rivarolo e si rifugiano in una baita della frazione Milani, a Forno Canavese. Qui l'otto dicembre sono catturati dai tedeschi. Sandro e Vanda saranno subito deportati ad Auschwitz, Elena li seguirà dopo tre mesi di affidamento ad una famiglia. Nessuno di loro è tornato.

Elena, che aveva allora 10 anni e 10 mesi, è l’unico caso documentato nella Shoah italiana di un minore che ha dovuto affrontare da solo l’arresto, la deportazione, lo sterminio. Alla piccola Elena Colombo, in una seconda cerimonia che si terrà sempre il 2 giugno, verrà intitolata l’area giochi del parco Dante Meaglia, al Castello Malgrà.

L’ultima cartolina è indirizzata a Bianca Bellesio, l’amica conosciuta a Rivarolo, ed è datata 4 aprile 1944: “Carissima Bianca, sono Elena e devo darti una notizia meravigliosa! Oggi mi hanno annunciato che finalmente potrò raggiungere i miei genitori! Andrò anch’io nel campo tedesco dove lavorano e così li potrò rivedere e stare con loro. Non c’è bisogno che tu mandi pacchi, non preoccuparti più per me. Sono tanto felice! Parto domani per la Germania”. Il 5 aprile Elena lascia Fossoli per Auschwitz su un carro bestiame: con lei ci sono altri 610 deportati, fra cui 33 bambini: ne torneranno in tutto 51.

La mattina del 10 aprile arriva nel campo, il giorno stesso è mandata alle camere a gas di Auschwitz II-Birkenau. Aveva 10 anni e 10 mesi. Elena Colombo è l’unico caso documentato nella Shoah italiana di un bimbo che ha dovuto affrontare da solo l’arresto, la deportazione, lo sterminio.