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RIVAROLO CANAVESE - La fantasia e la cultura sono due “romanzieri” esperti. Chi può contare su queste qualità è anche in grado di costruire storie appassionanti, che pagina dopo pagina coinvolgono il lettore fino al colpo di scena finale. Proprio come avviene in “Odone di Falaise – Un monaco di Cluny a Yporegia”, romanzo giallo a sfondo storico, scritto dalla rivarolese Silvia Giaudrone, insegnante in pensione, e pubblicato dalla casa editrice Baima & Ronchetti.

«Sono sempre stata un’accanita lettrice, fin da bambina – racconta l’autrice - E’ una passione che è continuata e cresciuta con me nel tempo. Mi piaceva scrivere già da ragazza, ma per farlo bene bisogna avere un po’ di fiducia in sé stessi e, soprattutto, tempo. Da giovani c’è tanto da fare e non è scontato riuscirci. Piano piano però ho iniziato a produrre veri romanzi con protagoniste giovani donne insegnanti di materie letterarie. Erano romanzi un po’ rosa, mai pubblicati. Ho continuato a scrivere e alla fine ho iniziato a pubblicare. Finora ho dato alle stampe sei romanzi, di cui l’ultimo è appunto “Odone di Falaise"».

«Il nome Falaise si riferisce a una città francese della Normandia, che avevo trovato su una cartina – spiega Silvia Giaudrone, già docente di materie letterarie - Il protagonista è un monaco converso, vissuto nel XII secolo e che è anche medico. Ha studiato a Montpellier e a Il Cairo. Dal monastero di Cluny, dove vive e opera come medico, viene inviato a Yporegia, l’attuale Ivrea, dove un grave episodio, lì capitato, lo spingerà ad indagare e a scoprire gli autori di due delitti. Tuttavia, della città antica non conoscevo quasi nulla e così sono andata a leggere e consultare i testi che raccontavano com’era nel 1176, l’anno nel quale si sviluppano gli avvenimenti che coinvolgono Odone e i suoi aiutanti, esponendoli a volte a situazioni di pericolo. Inoltre, ho dovuto fare dei sopralluoghi e studiare la topografia locale, abbastanza diversa da quella attuale. In questo contesto, oltre ai luoghi reali, compaiono alcuni personaggi storici: troviamo Guglielmo, marchese del Monferrato; Gaimaro, vescovo di Yporegia e Garnerio, abate di Santo Stefano. Ho citato pure i Silveschi, i Descalzi, storiche famiglie canavesane prima di Re Arduino».

«Il libro l’ho scritto dal 2020 al 2022. Ho iniziato durante la pandemia da Covid-19 e forse sarà per quello che Odone è anche un medico. Non è il mio primo romanzo storico – aggiunge l’autrice – Infatti, il primo che ho pubblicato è “Dietro le apparenze”, ambientato nell’Inghilterra vittoriana a metà dell’800. E’ un romanzo che riecheggia le mie conoscenze della letteratura inglese, che amo tanto. Poi, ho pubblicato: “La forza delle radici”, che racconta la storia della mia famiglia dal ‘600 fino ai miei nonni. Ho preso spunto dalle ricerche fatte da mia sorella, che è archivista per passione. Il penultimo pubblicato è “Sulle antiche strade bianche”, ambientato tra #siena e i suoi dintorni nel XV secolo».

«Per scrivere bisogna leggere molto – dice Silvia Giaudrone - Un vero scrittore deve possedere fantasia ed immaginazione. Ci sono due tipi di autori: quello che scrive facilmente perché ha un'abilità naturale che gli permette di creare testi di getto, senza quasi dover rileggere; poi, c’è chi, come me, scrive perché deve scrivere. Usa l’immaginazione che, grazie alla fantasia, lo porta a inventare storie. Inoltre serve farsi un patrimonio culturale e letterario: è come possedere una “miniera” interiore da cui attingere ispirazione. Devi avere, comunque, una predisposizione specifica. Probabilmente questa capacità d’inventare storie l’ho ereditata da mia nonna, invece mio padre era un poeta. Nel mio caso, deve essere un qualcosa di familiare, insomma».

«Nel cassetto c’è un nuovo libro, che sto rivedendo – conclude Silvia Giaudrone - E’ ambientato tra #rivarolocanavese e Obiano. Mi piace conoscere i posti di cui scrivo, così sono andata alla biblioteca rivarolese per studiare com’era la città a quei tempi. E’ stato interessante. Mi piace creare delle atmosfere storiche precise, stando attenta ai dettagli e aiutando il lettore a calarsi nella mentalità dell’epoca in cui sono ambientate le storie narrate. Sarà comunque sempre un giallo con protagonista ancora Odone, a cui ormai sono legata».