RONCO CANAVESE - E’ partita nel migliore dei modi possibili a Ronco Canavese la residenza d’artista dedicata al rame. Il progetto, chiamato «Re-cuivre. Nuova creatività del rame in Valle Soana», si svolge all’interno del bando «Territori in luce» della Fondazione Compagnia di San Paolo. L’iniziativa ha come partner principali proprio il Comune di Ronco Canavese e il Parco Nazionale Gran Paradiso e come protagonisti l’artista Massimo Ferrando e l’architetto e docente di design all’Università di Genova, Alessandra Giacardi. Arrivano entrambi da Sassello: comune ligure in provincia di Savona.
Storia, territorio, archetipi, comunità sono le parole chiave di una Residenza d’artista che ha visto, in questa prima fase, Massimo Ferrando e Alessandra Giacardi utilizzare gli spazi della fucina per ragionare sulla valorizzazione in chiave moderna del luogo e sulla realizzazione di opere d’arte diffuse in grado di collegare idealmente la chiesa di San Giusto, nel cuore del paese, all’ecomuseo del rame. Nella sua prima settimana, l’originale progetto ha visto anche il coinvolgimento delle scuole locali, con l’obiettivo di avvicinare gli studenti attraverso dei laboratori e l’utilizzo del rame al mondo del design.
«In questa prima fase della residenza a Ronco, fase esplorativa e già in gran parte operativa, abbiamo colto la bellezza di una natura incontaminata e l’importanza dei segni della storia ancora ben presenti sul territorio, storia non solo medievale o post medievale, con la bellissima fucina del rame e il borgo, ma anche assai più antica, con tracce di presenza umana preistorica di cui i molti muri in pietra, taluni sentieri e i segni incisi sono le tracce a partire dalle quali abbiamo voluto lavorare creativamente, con un progetto artistico che dialoghi con queste antiche presenze e con la natura, per rielaborare una nuova identità territoriale, in continuità con il passato» spiegano Massimo Ferrando e Alessandra Giacardi.
Come è stata l’accoglienza in paese? «Entrare in un contatto autentico, confidenziale con una comunità locale necessita del tempo. Nei nostri sopralluoghi e in questa prima fase operativa siamo stati accolti con curiosità, desiderio di collaborazione e anche voglia di raccontare la propria storia collettiva. Le istituzioni (Comune, Ente Parco e scuola) si sono dimostrate aperte e competenti. I bambini strepitosi!».
Quali opportunità può generare questo originale progetto? «Crediamo molto nella rigenerazione territoriale usando gli strumenti dell’arte e della cultura. In un tempo in cui ormai il sistema metropolitanocentrico sta andando in crisi per motivi di varia natura, il ritorno alle aree marginali e rurali è un segnale che deve essere colto, i territori di questo tipo devono farsi carico dei cambiamenti sorti in seno alla società attuale e farsi trovare pronti, attivando servizi e promuovendo occasioni di socialità e promozione culturale per chi vorrà ritornare alle radici – concludono i due artisti - Noi siamo stati ingaggiati per aiutare a indirizzare il cambiamento. Siamo molto ottimisti».
Le prossime tappe «Re-cuivre. Nuova creatività del rame in Valle Soana» prevedono il 16 e 17 dicembre a Ronco l’attesa inaugurazione del percorso delle opere d’arte diffuse e l’apertura contestuale alla fucine del rame della mostra «Dietro il visibile».