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SAN MAURIZIO CANAVESE - Addio ad Giovanni Battista Judica Cordiglia. «Dido», come era conosciuto e chiamato da tutti, era stato soprannominato il «bandito dello spazio». Era nato ad Erba nel 1939, ma era canavesano d'adozione. Appassionato di telecomunicazioni, insieme al fratello Achille, aveva raccontato la conquista dello spazio dalla postazione d'ascolto sulle colline di San Maurizio Canavese nella villa La Bertalazona.
 
I due fratelli, radioamatori esperti, nel 1957 erano stati tra i primi ad intercettare e trasferire su nastro il suono dello sputnik il primo satellite artificiale sovietico. Ai primi esperimenti, effettuati nel loro alloggio di via Accademia Albertina seguì la costruzione di una base d'ascolto sulle colline di Torino, a Torre Bert ed il definitivo trasloco alle nostre latitudini, legato anche alla necessità di aumentare costantemente il numero di antenne e strumenti. Crearono a Torino una rete televisiva via cavo, di nome TCH - TV Tele Club, che però poche settimane dopo dovettero chiudere a causa degli studi universitari.
 
I due «radiopirati» grazie alla collaborazione di tutta la famiglia, non solo riuscirono a decrittare il codice che i russi utilizzavano per indicare i futuri lanci, ma sbalordirono il mondo quando intercettarono la voce di John Glenn, il primo americano in orbita. La Nasa infatti, temendo che l'Unione Sovietica disturbasse le comunicazioni tra la base ed il cosmonauta, non aveva comunicato la frequenza del segnale, un dato che i ragazzi ricavarono grazie ad una fotografia, confrontando i volti dei marinai con l'antenna che spuntava dalla capsula di ammaraggio.
 
Nel 1964 parteciparono al programma tv di Mike Bongiorno «La fiera dei sogni», grazie al quale poterono visitare la Nasa. A loro va anche il merito di aver cercato di far luce sul lato oscuro della corsa allo spazio raccontando la storia dei cosmonauti dispersi, del loro disperato «Sos al Mondo» e delle vite sacrificate in nome della conquista del cosmo. Nel 1969 ebbero l'onore di commentare per la radio tedesca lo sbarco sulla luna.

Giovanni Battista divenne collaboratore e divulgatore scientifico oltre che documentarista. Inoltre fu perito fonico e fotografico presso il Tribunale di Torino. Nel 1969 e nel 1973, su incarico dell'arcivescovo Michele Pellegrino, effettuò numerose fotografie della Sindone, per la prima volta in scala e a colori. Ha effettuato numerose perizie giudiziarie in processi, tra i quali il sequestro Sgarella, il processo SME-Ariosto e il sequestro di Silvia Melis. Giovanni ha avuto due figli, Massimiliano e Giancarlo, quest'ultimo attore affermato di teatro e televisione. I fratelli Judica Cordiglia hanno ricevuto la cittadinanza onoraria del Comune di San Maurizio.