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VALPERGA - Ad inizio giugno la sede di Valperga del Ciac ha accolto un gruppo di ragazze e ragazzi provenienti dall’Ucraina, nello specifico dalle città di Krasnokutsk e Kupiansk, ospiti in questi giorni a Ceresole Reale. Insieme ai docenti, studentesse e studenti, i giovani ucraini hanno vissuto un momento di condivisione nei laboratori e all’aria aperta con una piacevole escursione fino al Santuario di Belmonte: un’occasione per conoscersi e scoprire il territorio.

Come è nato questo progetto con i ragazzi e le ragazze di città di Krasnokutsk e Kupiansk? «Come tanti momenti ricchi e meravigliosi che ci capitano nella vita, questo progetto è nato assolutamente per caso – spiega Beatrice Parodi, direttrice della sede Ciac di Valperga - Una sera una collega mi ha condiviso il volantino dell'iniziativa sponsorizzata dall'associazione Memoria Viva: si chiedeva alla popolazione di aderire al progetto di regalare a questi ragazzi quindici giorni di serenità trae nostre montagne a Ceresole. C'erano due possibilità: la prima di proporre delle attività da fare insieme ai ragazzi e alle ragazze ucraine, la seconda di donare generi alimentari e prodotti di pulizia che sarebbero serviti per il loro soggiorno a Ceresole. Immediatamente nel mio cuore è nato il desiderio di accogliere entrambe le richieste. Il giorno seguente ho chiamato il numero di telefono presente sul volantino e ho chiesto, per prima cosa, di potere ospitare i giovani e le giovani per una giornata presso la nostra sede, Pietro Cinotto del CIAC e, poi, di avere una lista dei beni di prima necessità da donare».

Come si è svolta l'iniziativa e chi ha partecipato del Ciac? «Per quanto riguarda la giornata vissuta insieme, abbiamo pensato di fare interagire i nostri allievi e le nostre allieve con i ragazzi e le ragazze ucraine e di fare conoscere la nostra realtà formativa – aggiunge la direttrice del Ciac di Valperga - Abbiamo quindi proposto ad alcuni nostri ragazzi e ragazze dei corsi di meccanica e di benessere e ai ragazzi e ragazze ospiti una gita a piedi dalla nostra scuola fino al santuario di Belmonte, che è per noi un luogo particolarmente significativo e ricco dal punto di vista storico e religioso. Lì, accompagnati da me e dal mio vicedirettore Roberto Favata, abbiamo pregato insieme per la pace e abbiamo gustato un meraviglioso the con biscotti offerto dal santuario. Rientrati a scuola abbiamo pranzato e al pomeriggio un nostro docente di progettazione meccanica, Omar Perardi, ha fatto realizzare loro il progetto al PC per realizzare con la stampa 3d un portachiavi. L'oggetto era stato precedentemente stampato dai nostri allievi e docenti e, al termine della giornata, ne è stato donato uno ad ognuno di loro, in ricordo della giornata, come segno di amicizia. Noi abbiamo ricevuto in dono dei meravigliosi braccialetti con i colori della bandiera ucraina realizzati da loro proprio per noi. Per quanto riguarda il progetto dei beni alimentari e per l'igiene personale, abbiamo aperto una campagna di donazione tra i colleghi di tutte le sedi ciac. I colleghi hanno risposto con grande generosità, dimostrando ancora una volta quanto sia grande il cuore di chi lavora con noi. Tutta la raccolta è stata consegnata all'associazione Memoria Viva».

Cosa porteranno con sé gli allievi del Ciac di Valperga da questa esperienza di scambio culturale con i giovani ucraini? Quale messaggio si sentono di trasmettere dopo l’incontro? «È stata una giornata davvero emozionante. Vedere i nostri ragazzi interagire con i coetanei ucraini con così tanto rispetto, gioia e calore umano è motivo di grande orgoglio per me e per tutti i miei colleghi – conclude Beatrice Parodi - Questo incontro ha rappresentato molto più di uno scambio culturale: è stato un vero e proprio momento di crescita, in cui i ragazzi hanno sperimentato ancora una volta il valore dell’accoglienza e dell’empatia. I sorrisi, gli sguardi e le parole scambiate tra i nostri studenti e quelli ucraini hanno dimostrato che la scuola può davvero essere un ponte che unisce».