VALPERGA - Insieme siamo Capaci. «Giovanni Falcone e Paolo Borsellino hanno svelato che la mafia è nella realtà un cancro per la comunità civile. E’ una organizzazione di criminali per nulla invincibile, priva di qualunque onore e dignità». Lo ha detto a Palermo il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione del trentunesimo anniversario della strage di Capaci.
Parole fatte proprie dai giovani del Consiglio comunale dei ragazzi e delle ragazze di Valperga, che, guidati dal baby sindaco, Elia De Bona, hanno invitato gli studenti dell’Istituto comprensivo della città al Miglio della legalità per le vie del paese. La manifestazione, andata in scena nella mattinata di martedì 23 maggio 2023, è stata organizzata insieme al Comune, alla scuola e al presidio di Libera di Cuorgnè e con la collaborazione della Protezione civile locale. I ragazzi si sono ritrovati alle 11 in piazza Pastore per dare vita ad un colorato corteo che ha attraversato via Villa, via Martiri per arrivare fino in piazza Unità d’Italia. Qui, alla presenza del sindaco, Walter Sandretto, del comandante della stazione dei carabinieri di Cuorgnè, Gian Marco Altieri, della dirigente scolastica, Valeria Miotti, si è tenuto un emozionante momento di ricordo delle vittime innocenti della Mafia i cui nomi sono stati letti a gran voce dagli studenti.
«Se tutti noi siamo uniti – ha detto il primo cittadino valperghese – Se andiamo tutti insieme nella stessa direzione, se tutti noi guardiamo alla giustizia, la mafia contro di noi ha perso e perderà sempre. Un grossissimo e lungo applauso va alle vittime che abbiamo oggi ricordato. Uomini e donne che con coraggio ci hanno protetto e dato l’esempio, cercando di opporsi e battere la mafia». «Ad una delle commemorazioni per le vittime delle stragi, don Ciotti – ha raccontato la referente di Libera – si è trovato accanto ad una donna che piangeva incessantemente. Le si è avvicinato e le ha chiesto cosa poteva fare per lei. Questa signora gli ha risposto: “perché dite sempre il nome di Giovanni Falcone e gli uomini della scorta? Quegli uomini hanno un nome e cognome”. Era la mamma di Antonio Montinari. Quello è stato uno dei semi dal quale poi ha preso vita l’associazione Libera, che ha come pilastro fondante delle sua attività quello della memoria. Grazie quindi a tutti a nome del Presidio per aver realizzato questa giornata di memoria così speciale, ricordando tutte le vittime di mafia».