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VALPERGA - E’ stata una Festa della Repubblica ricca di emozioni quella andata in scena venerdì 2 giugno 2023 a Valperga. In Municipio si è infatti tenuta l’inaugurazione del Museo Angelo Gays: il modo migliore per ricordare a 50 anni dalla tragica scomparsa il Maggiore e pilota della pattuglia acrobatica delle Frecce Tricolori.

La memoria è andata indietro nel tempo al 2 Giugno del 1973, quando, in occasione della grande parata militare che si svolgeva a Roma per ricordare l’anniversario della Repubblica, ci fu la consueta e attesissima esibizioni aerea delle «Frecce Tricolori». Come sempre, quest’ultima si concludeva con uno spettacolare sorvolo sul mare di Torvajanica, affollato di bagnanti, tutti concentrati a godersi le figure del programma. Il Fiat G91 PAN «Pony 7» pilotato da Angelo Gays, durante una delle ultime fasi del rientro alla base di Pratica di Mare, mentre i velivoli erano ancora in formazione, entrò in collisione col «Pony 4», pilotato da Antonio Gallus. Sembra che ad innescare la collisione fosse stata una tardiva virata di Gallus, imputata ad un ordine non ricevuto per malfunzionamento della radio. Uno scontro purtroppo fatale per il canavesano. 

Il pilota Maggiore Angelo Gays era nato a Valperga nel 1942. Ancora ragazzino andava in bicicletta fino a Caselle per ammirare gli aerei. Questa sua passione lo portò ad intraprendere la carriera militare nell’Aeronautica fino a divenire un pilota della pattuglia acrobatica nazionale (PAN) «Frecce Tricolori». 

All’iniziativa hanno presenziato il sindaco, Walter Sandretto, assessori e consiglieri comunali di Valperga, il comandante della caserma dei carabinieri di Cuorgnè, Gian Marco Altieri, l’onorevole Alessandro Giglio Vigna, i consiglieri regionali Andrea Cane e Mauro Fava, diversi primi cittadini e amministratori del territorio, il sindaco di Cesano Maderno, Giampiero Bocca, i rappresentanti dell’Associazione Arma Aeronautica di Cesano Maderno e di Ivrea, i ragazzi delle scuole locali, che hanno ricordato Angelo Gays, e la Filarmonica valperghese. Nell’occasione Giovanni Bertotti ha presentato anche il libro «L’Angelo che voleva mettere le ali», curato dal Corsac.

«Angelo Gays non era solo un pilota eccezionale, era anche un uomo di grande umanità. Era rispettato e amato dai suoi colleghi e dalla comunità in generale – ha commentato Andrea Cane - La sua gentilezza, la sua umiltà e il suo spirito di sacrificio erano evidenti in ogni gesto e parola. Era un vero esempio di leadership, sempre pronto ad aiutare e a ispirare coloro che avevano la fortuna di conoscerlo».