Galleria fotografica

VALPRATO SOANA - Centinaia di persone sono salite fin dalle prime ore di sabato 10 agosto al santuario di San Besso. È un avvenimento che così tante persone di tutte le età affrontino oltre 400 metri di dislivello per celebrare un santo vissuto oltre 1300 anni fa. È un abbraccio che canavesani e valdostani hanno voluto portare al loro protettore, proprio sul luogo dove è stato martirizzato. Ma andiamo per ordine. Correva il 285 d.C. quando le valli alpine erano sotto la protezione della Legione romana «Tebea». Molti soldati si erano convertiti al cristianesimo. Le persecuzioni promosse dai vari imperatori romani, in particolare Massimiano, portarono - secondo la leggenda - molti legionari a scappare tra i monti e a testimoniare Cristo tra le tribù pagane. Furono proprio alcuni valligiani che vivevano alle pendici del monte Fautenio che uccisero il giovane soldato Besso. Di fronte al supplizio del martire molti si convertirono e portarono le sue spoglie prima ad Ozegna e nel X secolo a Ivrea. Il sacrificio del tebeo però venne sempre ricordato suol luogo del martirio da un'edicola prima e da una chiesetta poi, costruita proprio ai piedi del monte da cui Besso venne gettato. In suo onore, ogni dieci agosto (e anche ogni primo dicembre) viene ricordata la sua morte.

Quest'anno la memoria del santo è stata ricordata nella solenne messa celebrata da don Giampaolo Bretti insieme a don Andrea Marcò, alla presenza dei coscritti della Val Soana e della Val di Cogne, dei priori Nathalie Crosasso e Jacopo Marasea, di diverse autorità civili del territorio tra cui il sindaco di Ronco e l'ex primo cittadino, Danilo Crosasso. Dopo la messa, la processione e il tradizionale incanto, i partecipanti hanno potuto pranzare sui prati, anche grazie al servizio offerto dagli «Amici di san Besso». La festa è poi continuata in località Sacairi, dove la Pro Loco di Valprato ha preparato la cena dei Bolliti seguita da una serata danzante animata dall'orchestra «Kiss» e dalla rivelazione del vincitore del Premio San Besso 2024.

L'evento è stato reso possibile anche grazie al supporto dei responsabili del Parco Nazionale del Gran Paradiso che hanno fornito assistenza logistica ai pellegrini e dell'associazione sportiva «Fuire Pli Mont» che la sera della vigilia ha organizzato una competizione con un gruppo di 73 corridori i quali,  partendo da Campiglia Soana, hanno raggiunto in meno di mezzora il Santuario di San Besso a oltre 2000 metri d'altitudine. (P.r.)