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Secondo il mensile “People with Money”, in questo momento Margot Robbie è l’attrice più pagata al mondo. A 33 anni, con l’uscita nelle sale di “Barbie”, pellicola di cui è anche produttrice che sta polverizzando ogni record, la bella Margot ha letteralmente il mondo ai suoi piedi e – cosa che non guasta mai – un fatturato personale che si aggira sui 58 milioni di dollari.

Ma Margot Elise Robbie (il suo nome completo), nata a Dalby, nel Queensland australiano nel luglio del 1990, dimostra di essere una vera star della Gen Z, che invece di calarsi nel ruolo di creatura soprannaturale per via della celebrità, preferisce restare con i piedi ben saldi a terra.

Pochi giorni fa, ospite di “Sunday Morning”, seguitissimo programma della CBS, Margot si è lasciata andare a qualche confidenza personale, continuando a ripetere “I’m so lucky, I’m so grateful”. Sono così fortunata e così grata di quel che mi sta succedendo.

Nel corso dell’intervista, l’attrice australiana ha ripercorso la propria carriera insieme al conduttore, partendo dalle serie tv “Neighbor” e “Pan Am”, cancellate dai palinsesti dopo la prima stagione, per arrivare a quello che considera il suo vero colpo di fortuna: entrare nel cast di “The Wolf of Wall Street”, pellicola del 2013 di Martin Scorsese con protagonista Leonardo di Caprio, in cui Margot veste i panni di Naomi Lapaglia, la bellissima moglie di Di Caprio. Un’interpretazione che le vale, oltre al palcoscenico mondiale riconosciuto ad un maestro del cinema come Scorsese, l’apprezzamento della critica anche per la non semplice capacità di recitare con l’accento di Brooklyn.

Ma malgrado l’abbagliante scintillio di Hollywood e delle luci dei red carpet, Robbie resta quella che era, una ragazza cresciuta con due fratelli in una fattoria australiana, fra animali e stagioni, vedendo il mamma Sarie darsi da fare con il suo mestiere di fisioterapista perché ai tre figli non mancasse nulla. “Segnavo su un quaderno tutti i soldi che mia mamma spendeva per me, a volte togliendoli dai risparmi per pagare il mutuo, e quando mi è stato possibile, ho provato una soddisfazione enorme nel dirle che il mutuo non c’era più. Ma credo che chiunque al mio posto avrebbe fatto la stessa cosa”.