Hanno almeno un secolo di storia, li hanno frequentati re e regine, principi e imperatori, filosofi e artisti, scrittori e politici, musicisti e compositori, attori e registi. I Locali Storici d’Italia, che hanno il Patrocinio del Ministero della Cultura, sono un secondo circuito museale d’Italia: ricchi di storia, d’arte e architettura permeati di bellezza, vantano pagine di straordinaria memoria italiana, tenuta viva grazie alla cura e alla passione di chi, ogni giorno, spesso anche da oltre sette generazioni, ne preserva la ricchezza e il valore.
Sono luoghi dove si respira sempre un’aria nuova, dove vivono giacimenti gastronomici unici e dove l’eccellenza ha radici profonde e antiche. Hanno fatto sognare e continuano a ispirare generazioni di italiani e di turisti, come il Florian a Venezia, il Gambrinus a Napoli, il Cambio a Torino e le decine e di altri indirizzi, in tutte le regioni italiane, nelle grandi città come nei piccoli centri. Da Roma a Milano, da Genova a Torino, da Palermo a Napoli e Venezia, e poi ancora a Sorrento, Amalfi e Portofino.
Sabato 7 ottobre l’invito è di partecipare alle degustazioni e alle visite guidate per scoprire le mille storie che raccontano, da nord asud, i Locali Storici che partecipano a questa edizione. Come in una vera caccia al tesoro, si può scoprire in quale locale Umberto Eco ha ambientato il suo romando “Il cimitero di Praga”, dove furono inventati i tramezzini, quale ristorante si trova nelle memorie di Casanova, qual è il pesto ufficiale dei papi, lo stesso che Frank Sinatra si faceva spedite in America e che Pavarotti portò in grandi quantità durante la sua tournée in Cina, qual è l’hotel dove Enrico Caruso trascorse gli ultimi mesi della sua vita e dove Lucio Dalla ha scritto la celebre canzone dedicata all’immortale tenore italiano.
Grazie all’iniziativa promossa dall’Associazione dei Locali Storici d’Italia, che raggruppa oltre duecento locali su tutto il territorio italiano, anche quest’anno sono molteplici le attività aperte a tutti,perlopiù gratuite e per le quali è richiesta solo in alcuni casi laprenotazione. In tutti i locali storici sarà possibile ritirare gratuitamente la cartolina da collezione realizzata da Giulio Priano, che ha vinto il Concorso Illustra la Storia indetto dall’Associazione Locali Storici d’Italia in collaborazione con lo IED, Istituto Europeo di Design.
I LOCALI DA VISITARE
VALLE D’AOSTA
Hotel Bellevue Hotel & Spa dal 1925
Rue Grand Paradis, 22, Cogne (AO)
Breve storia: adagiato in cima al "prato" di Cogne, sulla via per il parco del Gran Paradiso, è un'istitutione dell'ospitalità, guidato dalla stessa familia da quattro generazioni. Elegante, ha conservato struttura, arredi e amore per le ricette tradizionali, con produzione propria di pane, marmellate, carni e pesci affumicati e ortaggi. Tra gli ospiti illustri Alberto I del Belgio, Maria José e Umberto di Savoia, Alberto di Monaco, Amedeo di Savoia, Carlo Rubbia, Palmiro Togliatti, Pietro Nenni e Benedetti Michelangeli. Milleduecento mq di beauty farm e spa di alto livello, quattro ristoranti di cui uno stellato.
Caffè, pasticceria, ristorante Paolo Griffa al Caffè Nazionale dal 1886
Piazza Chanoux 9, Aosta
Breve storia: Gioiello architettonico di altissimo valore, con preziosi arredi d'epoca, conserva una stupenda sala gotica a pianta circolare, ultimo resto del convento di San Francesco, con le pareti fregiate di stemmi nobiliari. Illustri le memorie, come le prime proiezioni cinematografiche del XX secolo; alcune scene di un film con Amedeo Nazzari e Alida Valli nel 1930; le visite del ricchissimo re Faruk, gli incontri romantici di Ava Gardner, le soste politiche di Pietro Nenni e Palmiro Togliatti.
PIEMONTE
TORINO E PROVINCIA
Hotel Albergo Ristorante San Giors dal 1815
Via Borgo Dora, 3/A, Torino
Breve storia: nel 1869, con l'apertura della stazione "Torino Porta Milano", capolinea della ferrovia Torino-Ceres fino al 1988, il locale diventa un cenacolo di cultura e ancora oggi regala l'emozione di un tuffo nel passato: pavimento in abete, boiserie, lampade e palla, specchiere, tavoli, sedie e lunga insegna sono iriginali dei primi del Novecento. Cucina e bolliti piemontesi.
Caffè Al Bicierin dal 1763
Piazza della Consolata 5, Torino
Breve storia: Caffè, cioccolato e crema di latte dibventati un'istituzione. E' il "Bicierin", golosa tradizione torinese, nata tra i muri di questo caffè dove sostavano Silvio Pellico, Giacomo Puccini, Nietzsche, Cavour, Gozzano, Calvino, Soldati e la diva del teatro di rivista Wanda Osiris. Qui Umbero Eco ha ambientato il suo romanzo "Il cimitero di Praga". Originali l'esterno e l'interno, che documentano fedelmente l'aspetto tradizionale delle cioccolaterie torinesi dell'Ottocento.
Pasticceria Roletti 1896
Via Carlo Alberto, 28, San Giorgio Canavese (TO)
Breve storia: Legata a doppio filo alla vicina residenza sabauda diAgliè, fornitrice della Real Casa e del Duca di Genova, ha avuto tra iclienti la regina Margherita di Savoia e la duchessa di Pistoia che,con la scusa di comprare i biscotti a lei dedicati, incontrava qui isuoi amori. Preferita anche da Gozzano, è un gioiello, col palazzo instile Secessione viennese e il negozio secondo il gusto dell’epoca, progettati a inizio 1900 da Antonio Roletti, fratello del fondatore Giuseppe. Quarta generazione, depositaria di storiche ricette della pasticceria del Piemonte torinese.
Pasticceria Stratta dal 1836
P.za S. Carlo, 191, Torino
Breve storia: Fondata dai maestri confettieri e pasticceri Stratta e Reina, è un’istituzione per caramelle e confetti, giandujotti, praline, marrons glacés e canditi. Al Museo di Santena sono preziosamente conservate fatture intestate al conte di Cavour, vistate per forniture in occasione di ricevimenti al Ministero degli Esteri. Fornitrice della Real Casa Savoia e premiata con innumerevoli onorificenze che fanno bella mostra sulle antiche scatole esposte, è un gioiello ottocentesco che conserva, splendidamente restaurati nel 2010, ambienti, arredi in stile carloalbertino e facciata originale in legno.
Caffè Elena dal 1889
P.za Vittorio Veneto 5, Torino
Breve storia: luogo di antichi romanticismi, amato da Cesare Pavese, il Caffè Elena si affaccia su Piazza Vittorio Veneto ed è ospitato nell'Ottocentesco palazzo progettato dall'architetto Giuseppe Frizzi. Qui, tra i tavoli dal piano in breccia rossa, le boiseries e gli specchi, si sente ancora il profumo del vermouth di Giuseppe Carpano, che tra il 1889 e il 1902 perfezionò quell'elisir di vino bianco ed erbe creato nel Settecento dal suo avo Antonio Benedetto. L'arredamento e l'atmosfera discreta del primo Novecento sono immutati, da 130 anni a questa parte: ancora oggi è un luogo di incontro e la concezione del tempo sembra non esistere, dalle torte di prima mattina ai signture cocktail della tarda sera.
Ristorante Porto di Savona dal 1863
P.za Vittorio Veneto, 2, Torino
Breve storia: Nell’Ottocento, proprio davanti a questa trattoria, partivano le diligenze a cavalli che assicuravano ogni giorno i collegamenti con la Liguria e in particolare con il porto di Savona, di grande importanza mercantile per Torino. Già menzionato tra le trattorie nella “Guida di Torino” di Gerolamo Marzorati del 1864, conserva sale e arredi in stile ottocentesco originale con delicati accenni Liberty, come il lambris della scala, e squisita cucina piemontese. Per anni mèta gastronomica dello scrittore Mario Soldati, è cenacolo di cultura e spettacolo, con Luis Sepulveda, Nanni Moretti, Raoul Bova.
Pasticceria caffè Bonfante dal 1922
via Torino 29, Chivasso (TO)
Breve storia: Erede della pasticceria Piatti, attiva già nel 1800, a cui subentrò, è il regno dei “Nocciolini”, semplici e squisiti dolcetti – nocciole Piemonte, zucchero e albume – che il fondatore Luigi Bonfanti ha il merito di aver fatto conoscere in tutt’Italia. Storico punto d’incontro della vita cittadina, è un gioiello Liberty tutto originale, con marmi, specchi, banconi e boiserie in noce piemontese finemente decorati. Terza generazione di due nuclei familiari e laboratorio artigianale con le ricette della tradizione, tra cui la confettura di pomodori di Chivasso.
Caffè Mulassano dal 1907
P.za Castello 15, Torino
Breve storia: bancone in onice di Numidia con decorazioni in bronzo, soffitto a cassettoni in legno e cuoio, pareti con specchi e boiserie, decorazioni scolpite in legno e dorate e a polvere. E una facciata in legno, con bussola e ampie vetrate. Liberty straordinario creato dall'ingegner Vandone insieme ai migliori artigiani, progettato a "moduli" per poter essere smontato e rimontato altrove. Restaurato nel 1978 e nel 2010, per i torinesi è un simbolo. Qui furono inventati i tramezzini e fino al 1926, dietro le spesse tende rosse prendeva il caffè Casa Savoia. Gozzano lo amava, Macario vi trovava spunti per le sue macchiette, Soldati e Armpino erano di casa..
Ristorante caffè Del Cambio
Piazza Carignano 2, Torino
Breve storia: Casanova ne parla nelle sue memorie e lo frequentavano statisti e ministri del Risorgimento italiano come Rattazzi, Lamarmora e Depretis. Dal 1852 al 1861, Camillo Benso Conte di Cavour, Presidente del Consiglio del Regno, faceva qui, ogni giorno, la storia in punta di forchetta. Mario Soldati gli ha reso un tributo affettuoso in un un racconto e in romanzo. Oggi, con sapiente restauro e spirito moderno, accoglie nella storica e splendida sala del Risorgimento, nelle nuove sale con opere di grandi artisti contemporanei e nella boutique gourmet nata nell'attigua antica farmacia. Altissima cucina.
ALESSANDRIA E PROVINCIA
Ristorante Ristorante Bar Corona dal 1702
Via Vittorio Emanuele, 14, San Sebastiano Curone (AL)
Breve storia: Era una locanda sull'antica "Via del sale" che, fino al Settecento, collegava Genova al nord Italia per il trasporto del prezioso conservante dei cibi. È sempre della stessa famiglia dalle origini. A metà Ottocento, il bisnonno Giovanni fu cuoco-bersagliere del generale Lamarmora nella Guerra di Crimea. Lo frequentarono D'Annunzio, il generale Cadorna, l'editore Ricordi e il ciclista Coppi che era della zona. Tradizione piemontese-ligure e un bel diploma della Regina d'Inghilterra del 1857.
Caffè pasticceria Barberis dal 1895
Via Luciano Oliva 9B, Valenza (AL)
Breve storia: caffetteria ottocentesca, poi confetteria con liquoreria, "fornitrice dfella Real Casa Savoia", Barberis è considerata il tempio della dolcezza di Valenza, storico punto d'incontro delle grandi famiglie dell'arte orafa. Nel 2006 ha dovuto lasciare la sede delle origini, ne nuovi locali conserva il bancone del Novecento, gli eleganti arredi di alta boiserie che risalgono alla fondazione e prosegue la tradizione delle ricette originali elaborate in oltre un secolo di attività, tra cui la tartufata, gli amaretti, i savoiardi e il panfrutto, dolce senza burro ideato in tempo di guerra.
CUNEO E PROVINCIA
Caffè pasticceria Converso dal 1902
Via Vittorio Emanuele II, 199, Bra (CN)
Breve storia: creato dall'antica stirpe di pasticceri Converso che durante la Belle Epoque portarono la loro arte fino al Warldorf Astoria di New York. Due eleganti locali con soffitti a volta - un caffè, l'altro pasticceria - di squisito Liberty sitlizzato e originale: vetrine, boiserie, bancone bar, specchi, tavolini, fregi, scritte. Nel 1909 organizzò il ricevimento per i Savoia venuti a ingurare una scuola, fra i fedeli frequentatori gli scrittori Arpino e Fenoglio. Pasticceria e marron glacé superbi.
Caffè pasticceria Grigolon dal 1912
Corso Statuto 2/E, Mondovì (CN)
Breve storia: piccolo capolavoro Liberty, con gran parte di boiserie originali in noce tropicale intagliato, con motivi floreali, monogramma e orologio, tavolini in marmo e ferro battuto, attrezzature d'epoca. Anche l'insegna è originale. Punto di riferimento in città, fu prima ede ufficiosa del Club Alpino Italiano e qui venne creato il "Rakikò", l'amaro di Mondovì. Squisiti i dolci della tradizione, tra paste di meliga e Monregalesi al rhum.
Cioccolateria Barbero Cioccolato dal 1881
Via Vittorio Emanuele II, 74, Cherasco (CN)
Breve storia: Liberty aggraziato, con solide linee ottocentesche, tutto originale: bancone, marmi, vetrine, pavimenti, volte, l’antica impastatrice e la cassa. Bontempelli, insegnante al Regio Ginnasio, consumava qui i suoi ozi letterari nel 1904. Re Vittorio Emanuele II Ifece visita nel 1923. Il poeta Pastonchi e lo scrittore Salvaneschi vi sfogavano la golosità. Il principe Umberto di Savoia sostava prima di appuntamenti galanti. Mario Soldati passò nel 1957, quando girava “Viaggio nella valle del Po”. Depositaria della dolce tradizione, con Baci di Cherasco, praline, gianduiotti, tartufi, damine, dragées.