Chi è veramente Diabolik? Le sorelle Giussani, nel marzo del 1968, a cinque anni dalla pubblicazione del primo numero del leggendario fumetto, provarono a rispondere a questa domanda, scrivendo e poi pubblicando quello che probabilmente è l’albo del Re del Terrore più famoso di sempre: “Diabolik, chi sei?”.
Allo stesso modo, dopo due film e qualche anno di completa dedizione al primo “antieroe” della storia, i Manetti bros (nome d’arte dei registi Antonio e Marco Manetti), hanno pensato che fosse arrivato il momento di prendere il toro per le corna e far diventare un film il mitico albo del 1968.
Le Giussani, con la capacità di suggestione che le ha rese tra le autrici di fumetti più importanti d’Italia e forse del mondo, sono riuscite ancora una volta a trovare la magica quadratura del cerchio, spiegando il personaggio e se le sue origini senza veramente spiegarlo o, quantomeno, senza svelarlo completamente, lasciandolo come nella leggenda, misterioso e affascinante.
E Diabolik chi sei è una pellicola ancora una volta realizzata cercando quanto più possibile di restare fedeli al lavoro delle sorelle Giussani, con l’obiettivo di trasferire semplicemente al cinema la suggestione della pagina disegnata. Ma “semplice” non vuol dire per nulla “facile”.
Nel primo film si raccontava Diabolik dal punto di vista di Eva Kant, la donna che si innamora di lui e che affiancandolo finirà per completarlo, e nel secondo attraverso quello dell’ispettore Ginko, l’uomo che gli dà la caccia e alza costantemente il livello della sfida. Nel terzo film Diabolik risulta dal punto di vista dello stesso personaggio. Chi è Diabolik? E soprattutto è davvero conscio delle sue origini e della sua misteriosa identità?
I lettori fedeli dell’uomo mascherato hanno visto Diabolik attraversare gli anni con la capacità - propria dei fumetti - di restare identico e apparentemente della stessa età, mentre il tempo passa. Al contrario, dopo gli inizi degli anni ’60 che facevano da sfondo al primo e al secondo film, la produzione si è trovata nella necessità improvvisa di ambientare la vicenda nel decennio successivo, gli anni ’70.
Scenografie, costumi e fotografia sono cambiati in modo piuttosto radicale: dalla fredda razionalità ed eleganza degli anni ‘60, si è passati alla follia eccentrica e rivoluzionaria dei “Seventies”. Non a caso, nella migliore tradizione musicale che rappresenta na delle cifre stilistiche dei Manetti bros., il terzo film è pieno di canzoni e interpretazioni di grandi cantanti italiani e non. Per i titoli di testa, dopo Manuel Agnelli e Antonio Diodato, si passa direttamente al funky dei Calibro 35 con Alan Sorrenti.
Oltre al cast fisso riconfermato, con Giacomo Gianniotti, Miriam Leone, Valerio Mastandrea, Monica Bellucci e Pier Giorgio Bellocchio, al terzo capitolo si aggiungono altri attori, necessari per disegnare un caleidoscopio di personaggi in cui lo stesso protagonista è interpretato da diversi attori.
La trilogia di Diabolik è stata una grande sfida per una casa di produzione nuova come la Mompracem, lanciata su una triplice sfida assai difficile: trasformare un fumetto in un film, rilanciare l’interesse del pubblico sul cinema di fantasia e di avventura e realizzare tre pellicole complicate, in costume, ambientate nel mondo inesistente di Clearville, con l’obbligo di adattarsi ai budget e alla modalità italiane per non perdere in partenza la sfida con le mega produzioni americane e ai cinecomics. Tre sfide che si sono riunite nell’idea di cercare un’altra strada, in una chiave più europea e italiana, per non scimmiottare inutilmente le produzioni hollywoodiane.
Diabolik chi sei è idealmente l’ultimo miglio di una lunga sfida iniziata nel 2018, il passaggio che chiude il ciclo.
LA TRAMA
Catturati da una spietata banda di criminali, Diabolik e Ginko si trovano faccia a faccia. Rinchiusi in una cella, senza via d’uscita e certi di andare incontro ad una morte inevitabile, Diabolik rievla all’ispettore il suo misterioso passato. Intanto, Eva Kant e Altea sono alla disperata ricerca dei loro uomini e, forse, le strade delle due rivali si incroceranno nuovamente.
CAST TECNICO
Regia – Manetti bros.
Soggetto – Manetti bros., Mario Gomboli
Sceneggiatura – Manetti bros. e Michelangelo La Neve
Fotografia – Angelo Sorrentino
Montaggio – Federico Maria Maneschi
Musiche – Pivio e Aldo De Scalzi
Aiuto regia – Sanaà Selfaoui
Costumi – Ginevra De Carolis
Scenografia – Noemi Marchica
Trucco – Francesca Lodoli
Acconciature – Luca Pompozzi
Supervisore effetti speciali – Simone Silvestri
Stunts coordinator – Alessandro Borgese
Suono in presa diretta – Iacopo Pineschi
Montaggio suono – Lilio Rosato
Effetti sonori – Gianluca Basili, Sergio Basili
Mix audio – Giuseppe Saponari
Direttore amministratore – Luigi Napoleone
Segretaria di edizione – Marta Florian
Organizzazione generale – Daniele Spinozzi
Produttrice esecutiva – Laura Contarino
Prodotto da Carlo Macchitella, Manetti bros. e Pier Giorgio Bellocchio
Produzione – Mompracem con Rai Cinema, in associazione con Astorina e con Bledwin e il sostegno di Emilia-Romagna Film Commission, Friuli Venezia Giulia Film Commission, Calabria Film Commission
Distribuzione – 01 Distribution
Durata – 124 minuti
CAST ARTISTICO
Diabolik - Giacomo Gianniotti
Eva Kant - Miriam Leone
Ginko - Valerio Mastandrea
Altea - Monica Bellucci
Sergente Palmer - Pier Giorgio Bellocchio
Elisa Coen - Chiara Martegiani
Manden - Massimiliano Rossi
Emilio - Mario Sgueglia
Loris - Francesco Turbanti
Martin - Emanuele Linfatti
Vladimiro - Michele Ragno
Giovane Truccatrice - Amanda Campana
Diabolik Dodicenne - Andrea Arru
Giulio Mondan - Max Gazzé
Gabriella Bauer - Carolina Crescentini
King - Paolo Calabresi
Diabolik Ventenne - Lorenzo Zurzolo
Contessa Wiendemar - Barbara Bouchet