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Lo scorso 6 ottobre, presso la sede dell’Archivio Storico della Città di Torino cinque lettere autografe di Re Carlo Alberto, rubate in data imprecisata, sono tornate nel luogo dov’erano conservate.

Le indagini del Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Torino, coordinate dalla Procura della Repubblica di Torino, attraverso costanti controlli del mercato antiquario e in sinergia con la Soprintendenza Archivistica e Bibliografica per il Piemonte e la Valle d’Aosta, erano giunte alla segnalazione di quattro epistole custodite presso una nota Libreria Antiquaria torinese.

La collaborazione del commerciante, che aveva ricevuto le lettere da un privato cittadino per valutarne l’acquisto, si è rivelata importante: si era subito accorto che quelle lettere risultavano di interesse culturale sia per gli argomenti ma soprattutto per mittente e destinatario.

Si trattava di missive inviate da Re Carlo Alberto tra il 1835 e l’anno successivo al Marchese Emanuele Pes di Villamarina, all’epoca Primo Segretario di Stato di guerra e marina e Primo segretario di Stato per gli affari di Sardegna.

Le indagini, che avevano portato all’immediato sequestro delle epistole ed alla perquisizione e rinvenimento di un’altra già immessa sul mercato, si è a quel punto svolta lungo due direttrici.

Da una parte la Soprintendenza Archivistica e l’Archivio storico della città di Torino hanno evidenziato, pur senza poter precisare il momento della sparizione, che le lettere provenivano effettivamente da quell’archivio dove è conservato un importante Fondo con le carte della famiglia Pes di Villamarina. In un caso il ladro aveva sostituito la lettera originale con una fotocopia.

Dall’altra le indagini del Nucleo TPC di Torino, che già avevano rinvenuto la quinta lettera nell’abitazione del sospettato, si sono mosse nel ricostruire i vari passaggi sin dove fosse possibile.

Il procedimento penale, che vedeva due indagati, è terminato con l’archiviazione per prescrizione e pertanto è stata disposta la restituzione delle lettere all’Archivio Storico di Torino, legittimo proprietario.

L’Archivio Storico della Città di Torino è uno degli archivi comunali più importanti d’Italia e d’Europa con i suoi ventimila metri lineari di carte che coprono quasi mille anni di storia. Conserva numerose testimonianze e memorie che ne tracciano le vicende da comune medievale a capoluogo del ducato e in seguito da capitale politica dell’Italia unita a metropoli industriale e culturale. Numerosi i fondi di illustri famiglie torinesi tra cui Pes di Villamarina.

Le cinque lettere restituite sono tutte di argomento politico vario, perlopiù a carattere militare e riguardano nomine, movimenti di truppe, misure da fronteggiare un’eventuale epidemia di colera. Si parla anche, è il 4 luglio 1835, dell’intenzione del Re (che la preannuncia al suo Ministro) di nominare Comandante del Corpo dei Carabinieri Reali Michele Taffini d’Acceglio a seguito della scomparsa, avvenuta due giorni prima, del Comandante precedente. Michele Taffini d’Acceglio, nominato Maggior Generale, assumerà il comando il successivo 16 luglio.

Le epistole rinvenute sono state restituite nel corso di una sobria cerimonia presso l’Archivio alla presenza dell’Assessore alla Cultura della Città di Torino, Rosanna Purchia e del Soprintendente Archivistico e Bibliografico per il Piemonte e la Valle d’Aosta, Deneb Teresa Cesana.