Un’avvincente storia ambientata nell’Italia postbellica, quando una competizione automobilistica divenne un vero e proprio fenomeno culturale: questa è 1000 Miglia by Mailander, l’inedita mostra che racchiude alcuni dei più significativi scatti realizzati da Rodolfo Mailander, fotoreporter e poi responsabile delle relazioni internazionali per FIAT. A 100 anni dalla sua nascita, l’esposizione racconta il trait d’union tra cultura, società e mondo automobilistico, offrendo ai visitatori uno spaccato di un Paese unito dalla passione per le corse.
Aperta al pubblico dal 17 maggio, la mostra propone un viaggio a tappe in pieno stile 1000 Miglia, coinvolgendo quattro dei principali poli museali dell’auto in Italia - Museo Mille Miglia di Brescia, Museo Nicolis di Villafranca di Verona, Museo Fratelli Cozzi di Legnano e, dal prossimo 6 giugno, Museo Nazionale dell’Automobile di Torino – e la Fondazione Gino Macaluso per l’Auto Storica in un unico progetto. Primo frutto di questo sodalizio inedito, l’esposizione offrirà in ciascun museo una selezione di immagini che Rodolfo “Rudy” Mailander ha realizzato con la sua Leica alla “corsa più bella al mondo”. Scatti di assoluto pregio, in via eccezionale concessi dal prestigioso Revs Institute in Florida, per dar vita ad uno spaccato storico e culturale di cui la 1000 Miglia è al contempo protagonista e contesto.
Quelli in mostra sono gli scatti che “Rudy” Mailander ha realizzato dal 1951 al 1954 alla 1000 Miglia, competizione che ha rivestito un ruolo chiave non solo nello sviluppo dell’industria automobilistica e nel motorsport, ma anche nella definizione dell’identità italiana nel dopoguerra. L’obiettivo della Leica di Mailander diventa una finestra su un passaggio cruciale della storia d’Italia, permettendo di rivivere la rinascita delle grandi ambizioni di una nazione attraverso quella che aveva smesso di essere una semplice corsa di auto.
La sua maestria e il suo occhio, che ricordano quelli di un direttore della fotografia alle prese con inquadrature cinematografiche, hanno dato vita ad un reportage di immagini che evocano il Neorealismo: le figure eroiche dei piloti sono immortalate in momenti conviviali, intimi, fuori dalla tensione della gara, e intorno a loro la folla diventa parte integrante della scena, persone comuni come attori nel “dramma” della gara. Ma a differenza del Neorealismo, lo sguardo è leggero: nelle foto sbuca una società unita dalla passione per le corse, la rinascita delle auto sportive italiane, la partecipazione alla gara del regista Roberto Rossellini e di videomaker hollywoodiani, i Marzotto, il cui stile giovane ed elegante soppianta le tute polverose preferite dalla generazione prebellica.
Passeggiando tra gli scatti esposti al Museo Mille Miglia, spicca la carrozzeria delle auto da corsa, firmata dai grandi designer e dagli artisti, diventare meno utilitaristica e più elegante, assistendo ad una gara che cresce in popolarità, con un sempre maggiore numero di piloti, celebrità e giornalisti stranieri. Il carattere fortemente italiano dell'evento, che prende il via da Piazza Vittoria, a Brescia, lascia il posto a sempre più partecipanti internazionali.
Protagoniste della selezione di immagini esposte al Museo Nazionale dell’Automobile (MAUTO) di Torino sono le grandi personalità del mondo automobilistico ritratte alla 1000 Miglia da Rudy: piloti, team manager, ingegneri, giornalisti, tecnici. Enzo Ferrari, Juan Manuel Fangio, Stirling Moss, Alberto Ascari, la pilota Gilberte Thirion sono solo alcuni dei volti immortalati nei tanti momenti della gara, sia durante la competizione, che nel dietro le quinte.
Al Museo Nicolis il focus si stringe sui fratelli Marzotto: figli di una famiglia di industriali di Valdagno, parteciparono spesso alla 1000 Miglia negli anni '50, quasi sempre su Ferrari. Nel 1953, Giannino Marzotto vinse per la seconda volta nella sua vita la corsa, con una Ferrari 340 MM. La Marzotto produceva filati e vestiti, peculiarità che permise ai fratelli di distinguersi in gara anche per lo stile: la loro eleganza moderna annunciava un’era di esuberanza e ottimismo.
È l'Alfa Romeo, invece, la protagonista delle fotografie al Museo Fratelli Cozzi. Nel 1952 e 1953, quando l’Alfa si ritira dalla Formula 1, il suo pilota di punta Juan Manuel Fangio passa alle gare su strada e diventa protagonista della 1000 Miglia. In questi anni, la casa di Arese si posiziona spesso ai primi 10 posti: ma è soprattutto la bellezza delle vetture ad attrarre l’obiettivo di Rudy.
Chi era Rodoldo “Rudy” Mailander
La vita di di Rodolfo Mailander, socmparso nel 2008, è tutta segnata dalla passione per le automobili. Inizia a fotografare a soli 18 anni e già nel dopoguerra è inviato di importanti riviste automobilistiche, tra cui le prestigiose "Automobile Revue" e "Auto Motor und Sport". Dal 1950 al 1955, Mailander utilizza la sua Leica per catturare l'essenza della rinascita delle corse in Europa. La padronanza delle lingue, la competenza tecnica e la conoscenza diretta dei protagonisti dell'epoca lo portano a Stoccarda alla Daimler-Benza come direttore dlele relazione esterne e dell'ufficio stampa. Nel 1960 si trasferisce a Torino per assumere il ruolo di direttore delle relazioni internazionali in Fiat, dove lavorerà per quasi 30 anni, dei quali buona parte come direttore di Presidenza a fianco di Gianni e Umberto Agnelli.
Il Revs Istitute
Una risorsa globale senza scopo di lucro per la comunità di studiosi di auto storiche: la sua missione è preservare l’automobile come lascito tangibile e lente per comprendere il passato. L’istituto è noto per il suo museo a Naples, in Florida, dove sono esposte le oltre 100 auto delle “Miles Collier Collections”. La sede custodisce inoltre un imponente archivio con documenti originali e oltre 2 milioni di fotografie, una biblioteca con oltre 26.000 libri e 200.000 periodici legati alla storia dell'automobile, una struttura didattica per il programma di formazione continua e un'officina che mantiene funzionante ogni vettura del museo.
L'ente custodisce anche la "Rdoldo Mailander Photographs Collection", di cui ha digitalizzato i 30.869 negativi di Mailander, mettendo a disposizione tutte le immagini online nella propria Biblioteca Digitale.