Il Pentagono, sede e quartier generale della Difesa statunitense, fa sul serio: da pochi giorni è online il sito del progetto “AARO”, acronimo di “All-domain Anomaly Resolution Office”. In pratica, l’ufficio dove confluiscono tutte le segnalazioni di avvistamenti misteriosi nei cieli americani e non solo. Una sezione resa necessaria dai 144 casi non classificabili del 2004, cresciuti a dismisura negli anni successivi.
Definito un “atto di trasparenza nei confronti del popolo americano”, AARO nasce proprio per analizzare i casi di maggior interesse dal 1996 ad oggi, soprattutto quelli che malgrado l’uso di tecnologie di analisi e ricerca avanzatissime, restano senza alcuna risposta possibile. Ufficialmente, secondo il direttore Sean Kirkpatric, l’ufficio è stato voluto per “migliorare la raccolta dei dati, standardizzare i requisiti delle segnalazioni e mitigare le potenziali minacce alla salute e alla sicurezza”.
Da qui in poi, hanno spiegato i vertici del Pentagono nel corso della conferenza stampa di presentazione di fine agosto, il sito sarà aggiornato spiegando risultati, iniziative e attività del dipartimento dedicato a quelli che un tempo erano chiamati UFO, e oggi sono definiti UAP, Unidentified Aerial Phenomena. La AARO è aperta alle segnalazioni inviate da dipendenti o ex, membri dei servizi e contractor del governo americano, che da parte sua si riserva la possibilità di approfondire i casi più significativi.
Se il sito rappresenta soprattutto una sorta di enorme archivio di materiale per gli appassionati e una velata ammissione della Difesa statunitense sull’esistenza di misteri che non è stato possibile risolvere, dall’altro è pronta la pillola amara: il Pentagono precisa che fra le migliaia di materiali analizzati non è stata ancora riscontrata alcuna presenza di civiltà e tecnologie che potrebbero provenire da altri pianeti.
Sul sito sono presenti alcuni filmati, tutti registrati da velivoli militari durante esercitazioni e ricognizioni, altri da droni “MQ-9” in volo e altri ancora dalle apparecchiature di bordo di unità navali. Le immagini mostrano oggetti di varie forme sfrecciare inspiegabilmente a velocità impossibili dopo essere stati immobili per qualche istante: oggetti dalle forme più strane e diverse, ripresi a pochi metri dal suolo o a quote altissime.